Valeria Bartolucci, moglie dell'indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli, è stata convocata in Questura a Rimini per atti persecutori. Accusata di stalking da Manuela Bianchi, la situazione si complica con prove audio e chat compromettenti. La relazione extraconiugale tra Bianchi e Dassilva potrebbe essere il movente dell'omicidio. Bartolucci si difende con l'avvocato Donini.
RIMINI
Il 5 agosto sarà il suo tuno. Valeria Bartolucci (foto) – moglie di Louis Dassilva, il 34enne in carcere come unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli – è stata convocata in Questura a Rimini per l’indagine per atti persecutori a suo carico. L’interrogatorio di Valeria, che è difesa all’avvocato Alberto Donini, si terrà appunto nel pomeriggio del 5 agosto. Il nome di Bartolucci è stato iscritto nel registro degli indagati a seguito della denuncia per stalking presentata da Manuela Bianchi, nuora di Pierina, e dal suo consulente legale Davide Barzan. Barzan ha consegnato agli inquirenti una serie di documenti, soprattutto chat e audio in cui Bartolucci augura il male alla Bianchi, la insulta e la denigra con una serie di epiteti irripetibili a causa della relazione di quest’ultima con il marito. Bianchi e Dassilva avrebbero stretto una relazione extraconiugale a partire dal marzo del 2023, che nel corso dei mesi sarebbe stata a conoscenza della figlia della donna e del fratello. Secondo il gip, Vinicio Cantarini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Dassilva, proprio la relazione tra Bianchi e il 34enne avrebbe creato il movente per l’omicidio di Pierina. In diverse occasioni, anche davanti alle telecamere del programma tv Estate in Diretta e ai microfoni di Valerio Scarponi, Bartolucci si sarebbe lasciata andare a insulti e minacce nei confronti della ex amica, arrivando a tirarle i capelli. L’episodio non era passato in sordina e così Manuela aveva presentato querela contro l’ex amica e vicina di casa. Denunciata che è stata in seguito integrata.