Rimini, 23 ottobre 2024 – Sono due i codici genetici da decifrare. Due le carte coperte su cui ancora il superlaser ’Crime-lite’ deve fare luce per accertare a chi appartengano le tracce di Dna maschile non riconosciuto isolate sul luogo in cui è stata trucidata Pierina Paganelli. ‘Maschio 2’ e ‘maschio 3’ sono stati ribattezzati i profili dei possessori rispettivamente di un’impronta digitale impressa su una parete del garage dove la 78enne è stata accoltellata oltre un anno fa e della traccia isolata sulla gonna della vittima.
Tracce che stando al primo parziale confronto non sarebbero però compatibili con quelle di maschio 1: di Louis Dassilva, il cui profilo compare invece sui pantaloni dello stesso indagato e su un coltello prelevato da casa sua.
Ecco perché per ricostruire la trama a doppia elica delle identità nascoste la Procura si sta muovendo per raccogliere il Dna di tutti i condomini del palazzo di via del Ciclamino 31, oltre che quello dei soccorritori (personale medico e di polizia) intervenuti sulla scena del crimine la mattina in cui il cadavere di Pierina fu trovato. E non è escluso nemmeno che nel grande paniere dei tamponi da comparare con ‘maschio 2’ e ‘maschio 3’ non ci sia anche Loris Bianchi, il fratello di Manuela assistito dallo studio legale Barzan, che già nella fase primordiale delle indagini aveva fornito agli inquirenti il suo Dna. Proprio per poter compiere queste operazioni – oltre a una nuova ricerca di ulteriori tracce sui reperti che ad analisi compiute senza il superlaser made in Usa potrebbero essere sfuggite – il superperito del Tribunale ha chiesto ulteriori 45 giorni per sondare i segreti serbati dal materiale sequestrato.
Non solo. Perché se da un primo confronto i tre Dna maschili risulterebbero diversi tra loro, il nuovo strumento potrebbe amplificare il materiale biologico già isolato al punto da scoprire ulteriori dettagli e, forse, corrispondenze con quello di Louis Dassilva: a oggi il solo e unico indagato dalla Procura per il delitto di via del Ciclamino. Agenda alla mano, il deposito dei risultati della nuova tornata di test genetici è stato fissato per il 26 novembre, con udienza successiva il 2 dicembre: quando verrà reso noto quanto emerso dal confronto tra lo tsunami di tamponi genetici in arrivo al laboratorio dell’università Tor Vergata e i profili di ’maschio 2’ e ’maschio 3’.
Seguendo ancora il filo rosso nelle trame del giallo di Rimini spunta anche per domani la data entro cui il tribunale del Riesame depositerà le motivazioni che hanno spinto i giudici a confermare la custodia cautelare in carcere per Louis Dassilva. E quindi il parere sull’ormai famigerato video della cam3 della farmacia ’San Martino’ su cui, però, proprio entro la fine di questa settimana è attesa la richiesta di un incidente probatorio da parte della Procura. La richiesta di cristallizzare tramite un esperimento la ripresa della telecamera architrave dell’accusa che ha riconosciuto nell’uomo ripreso ad orario compatibile col delitto proprio Louis Dassilva.