Pierina, il giallo dei tre dna. Spuntano due profili ignoti

Le tracce isolate dal super perito del tribunale su reperti e scena del crimine. Una combacia con l’identikit di Dassilva, le altre sono di uomini sconosciuti.

Pierina, il giallo dei tre dna. Spuntano due profili ignoti

Pierina Paganelli, ex infermiera di 73 anni, è stata uccisa a Rimini il 3 ottobre 2023

Tracce di Dna maschile sulla scena del crimine di via del Ciclamino, teatro dell’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa a Rimini con 29 coltellate il 3 ottobre 2023. Un profilo noto (quello di Louis Dassiva) e altri due – almeno per ora – ignoti. Sono tre i profili genetici maschili isolati dal super consulente del tribunale di Rimini, il professor Emiliano Giardina, incaricato di svolgere gli accertamenti sui reperti sequestrati da polizia scientifica e squadra mobile. Il primo profilo genetico, stando a quanto emerso, combacerebbe con quello di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio in quanto unico indagato per l’omicidio. Circostanza che tuttavia non compromette minimamente la posizione di Dassilva. Le tracce repertate, infatti, provengono da effetti personali e non deve sorprendere la presenza del Dna del senegalese: sono sul manico di un coltello sequestrato dagli agenti della mobile nell’appartamento di Louis e della moglie Valeria Bartolucci e sui pantaloni che il 34enne avrebbe indossato il giorno dell’incidente in moto.

Molto più interessanti, ai fini investigativi, risultano essere invece gli altri due profili genetici maschili, al momento non ancora identificati con certezza. In questo caso, le tracce provengono dal muro dello scantinato di via del Ciclamino dove si è consumata l’aggressione ai danni di Pierina e dalla gonna dell’ex infermiera in pensione. Tracce che sembrano appunto non appartenere a Dassilva. E allora chi è stato a lasciarle sulla scena del crimine? È anche per questo motivo che il perito nominato dal gip Vinicio Cantarini, il prof Giardina dell’Università Tor Vergata di Roma, ha chiesto una proroga di 45 giorni per svolgere accertamenti ancora più approfonditi e poter eventualmente mettere in comparazione i due Dna maschili isolati con quelli presenti nella banca dati nazionale. Ma sarà altrettanto importare svolgere controlli per escludere che le tracce possano appartenere a qualche soccorritori o ai poliziotti intervenuti nel garage la mattina del 4 ottobre 2023. Il nuovo termine per il deposito è stato fissato al 26 novembre. Per gli accertamenti i periti potranno contare anche su uno strumento di ultima generazione, la torcia per attività forensi Crime-light, che consentirà un’analisi ancora più approfondita ed eventualmente di localizzare eventuali tracce di Dna sfuggite fino a oggi. Il tutto si aggiunge agli accertamenti in corso sui dispositivi elettronici (cellulari, laptop, orologi) di Dassilva.

Lorenzo Muccioli