FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Pierina, terminati gli esami sul Dna: non c’è traccia di Louis Dassilva

Rimini, la firma biologica dell’indagato è stata isolata solo sui propri indumenti. La difesa: “Esiti cristallizzati”

Rimini, 6 gennaio 2025 – Di Louis Dassilva non c’è traccia. È questo il verdetto cristallizzato con il deposito, avvenuto nei giorni scorsi, della relazione di perizia compiuta dal professor Emiliano Giardina su incarico del Tribunale di Rimini per analizzare le tracce isolate in 34 reperti sulla scena del delitto di Pierina Paganelli. Un lavoro mastodontico di quasi sei mesi che si è concluso a fine 2024 ma senza trovare il ’match’ tra il campione biologico dell’unico indagato Louis Dassilva con il resto del Dna isolato sui reperti nei laboratori dell’Università Tor Vergata di Roma.

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La salma di Pierina trasportata fuori dai sotterranei di via del Ciclamino; nel riquadro, Louis Dassilva
La salma di Pierina trasportata fuori dai sotterranei di via del Ciclamino; nel riquadro, Louis Dassilva

Nello specifico, il superperito Giardina in sei mesi ha analizzato più volte un totale di 34 reperti, tra tracce sul luogo dell’omicidio, indumenti della vittima, oggetti contenuti nella borsa di Pierina e reperti sequestrati da casa di Dassilva. Proprio su due di questi oggetti (un coltello da cucina e un pantalone) è stato trovato il Dna di Louis, ma nulla invece per quanto riguarda le tracce di maschio 2 (isolata su un impronta sul muro) e di maschio 3 (isolato sulla gonna di Pierina), i cui profili sono rimasti ignoti. Come ignote sono rimaste anche le proprietarie delle due tracce femminili isolate sugli abiti di Pierina ma ritenute comunque essere poco rilevanti ai fini d’inchiesta.

A parte Pierina e Louis, e un soccorritore il cui Dna è stato trovato su una penna, nessun altro degli 11 profili comparati a mezzo tampone salivare (compresi Loris e Manuela Bianchi e la moglie dell’indagato Valeria Bartolucci) è stato isolato sui reperti analizzati. A pregiudicare i risultati sarebbe stata anche la cattiva conservazione degli oggetti messi a disposizione del superperito, a causa della composizione di muffe che hanno inibito o deteriorato le tracce al punto da renderle inutilizzabili anche mediante la tencologia Crime-lite fatta arrivare appositamente dagli Stati Uniti.

“Quanto emerge rappresenta un risultato importante per noi – ha scandito l’avvocato Riario Fabbri, che insieme ad Andrea Guidi difende l’unico indagato Louis Dassilva –. Se anche l’incidente probatorio sul filmato della cam3 darà un esito egualmente favorevole per il Dassilva, provvederemo a presentare l’istanza di scarcerazione. Ciò che per noi è importante è che la conclusione dell’incidente probatorio escluda la presenza del mio assistito sulla scena del delitto Paganelli, con un risultato che potrà essere inserito direttamente nel materiale per il processo”.