Ci sono anni di minacce, maltrattamenti e atti di violenza fisica nella babele di accuse rivolte a un senegalese di 27 anni finito a processo perché ritenuto l’autore di numerosi atti di violenza nei confronti della ex compagna, nei confronti della quale il 27enne finito a giudizio avrebbe rivolto più volte minacce anche di morte, oltre a malmenarla violentemente anche in presenza del figlio minore con schiaffi e botte in tutto il corpo. L’uomo avrebbe poi tenuto costantemente sotto controllo gli spostamenti della moglie, impedendole di vestirsi come voleva e limitandole persino l’autonomia economica. Nel controllare le sue conversazioni, poi, il 27enne sarebbe anche arrivato a distruggere tre cellulari che la donna ha utilizzato nel tempo, provocandole un profondo stato di assoggettamento. Un comportamento quello imputato al 27enne che sarebbe culminato anche in diverse lesoni, quando la moglie al quarto mese di gravidanza sarebbe stata spintonata dal 27enne, provocandone la caduta dal balcone dell’appartamento al piano rialzato dell’edificio dove la coppia alloggiava. Questa condotta avrebbe così provocato alla vittima diverse lesioni. Inoltre, il 27enne – difeso dall’avvocato Simone Sabattini del foto di Bologna – in qualità di padre sarebbe arrivato anche a sottrarre alla madre il figlio piccolo di appena un anno all’epoca dei fatti contestati – nel 2020 – per portarlo con sé in Inghilterra contro la volontà della madre. Tutti fatti che hanno portato nel tempo a diverse querele da parte della donna nei confronti dell’ex marito, per il quale infine è cominciato proprio ieri il processo, dopo che a un iniziale volontà della vittima di rimettere le querele, la donna ha poi deciso di procedere penalmente contro il marito.
CronacaPicchia la moglie incinta e la butta giù dal balcone