Petitti e il Pd verso le regionali: "Ripartiamo da giovani e donne"

La presidente dell’assemblea: "Non è una gara all’interno del partito, occorre puntare sulla partecipazione. Serve uno sforzo di maturità e consapevolezza di tutto il campo democratico, possiamo fare la differenza". .

Petitti e il Pd verso le regionali: "Ripartiamo da giovani e donne"

Petitti e il Pd verso le regionali: "Ripartiamo da giovani e donne"

Emma Petitti, archiviate le europee, ora la sfida che aspetta il Pd è quella delle elezioni regionali in Emilia Romagna.

"Il voto europeo ci consegna un Pd più unito e con una identità solida. L’ottimo risultato ottenuto grazie alla guida di Elly Schlein, insieme a quello delle preferenze individuali di Bonaccini, va ora capitalizzato in vista delle regionali. Non partiamo da zero, perchè 10 anni di buon governo regionale, rendono riconoscibile e credibile la nostra proposta".

Su quali argomenti state lavorando?

"Bisogna lavorare per declinare il cambiamento, continuando a garantire stabilità e fiducia sul futuro. Questa regione ha un grande capoluogo riconosciuto, Bologna, insieme alla forza data dalla diversità di ogni territorio, grazie al suo policentrismo urbano; entrambi andranno valorizzati. Serve garantire attraverso il Pd regionale un percorso trasparente e fidarsi del partito come comunità cooperante e partecipativa; prima dei nomi, serve lavorare sui programmi ed investire sulla coalizione, con generosità. Occorre uno sforzo di maturità e consapevolezza di tutto il campo democratico".

Il pericolo è l’astensionismo? Da dove occorre ripartire?

"Ripartiamo da giovani e donne Dobbiamo ricordarci che il primo ‘partito’ alle elezioni europee è stato quello dell’astensione, ecco perché non ci serve scivolare sulla personalizzazione e sul liderismo; non è una gara tra noi, occorre invece puntare sulla partecipazione. Alle europee il Pd è stato il più votato dai giovani sotto i 30 anni, un dato da mettere a valore nella complessità della società Emiliano Romagnola, declinandolo anche in protagonismo e investimenti in formazione, ricerca, diritto allo studio, lavoro".

Un esempio?

"In Regione nell’ultimo bilancio abbiamo inserito 37 milioni di euro per il diritto allo studio universitario con borse di studio coperte al 100%. La polarizzazione Schlein, Meloni ha favorito una maggior attenzione verso le donne, ma questa va calata nel concreto sul territorio, a partire dal contrasto al gender gap (l’Italia scende di sette posizioni, dal 79° all’87° posto nel World Economic Forum, per disuguaglianze di genere salariali e nella rappresentanza). L’Emilia-Romagna cresce e va meglio, grazie anche ai recenti 42 progetti, per 1,5 milioni di euro, che la Regione ha messo in campo per favorire l’ingresso delle donne, la stabilità contrattuale e le reti di welfare aziendale per la conciliazione con i tempi di vita. Bene, ma non basta, Il Pd dovrà porre queste temi chiave nell’agenda elettorale, aprendo una riflessione sui territori".

Il 27 giugno l’ultima seduta dell’Assemblea. Quale è la vostra eredità?

"In questa Regione possiamo continuare a fare la differenza, come abbiamo dimostrato sia nella programmazione, attraverso investimenti mirati sui territori, che nelle difficoltà, prima con il terremoto dell’Emilia, poi con il Covid e con l’alluvione del Maggio 2023. La provincia di Rimini è stata protagonista e continuerà ad esserlo. Cito solo alcuni degli ultimi investimenti del bilancio 2024, come i 10 milioni per gli ospedali di comunità di Rimini e Cattolica, le case della comunità di Bellaria, Riccione, Morciano, Santarcangelo, Novafeltria. Il 2024 sarà anche l’anno di completamento degli interventi principali del post alluvione, che nel riminese significano ad esempio 4 milioni milioni per la sicurezza del Marecchia e dell’Uso, insieme al Marano e Ventena. C’è ancora tanto lavoro ma, ne sono certa, costanza e dedizione non mancheranno. Questa comunità, sempre unita, continuerà ancora a fare la differenza".