REDAZIONE RIMINI

Pestato a colpi di casco. Il tunisino aggredito si è svegliato dal coma: trasferito in carcere

Il 37enne era stato colpito da un riminese in via Toscanelli al culmine di numerosi comportamenti molesti verso le persone sul lungomare . Una volta guarito è finito in cella per l’aggravamento della misura .

Sul caso hanno indagato i carabinieri di Rimini (foto d’archivio)

Sul caso hanno indagato i carabinieri di Rimini (foto d’archivio)

E’ uscito dal coma - dove era finito dopo che un 35enne riminese lo aveva colpito in testa con un casco, in via Toscanelli - solo per essere trasferito in carcere a seguito dell’aggravamento della misura stabilito dal giudice nei suoi confronti. Protagonista della vicenda è un 37enne tunisino che la sera del 13 luglio scorso, completamente ubriaco, aveva dato vita ad un parapiglia sul lungomare di Rivabella, spingendo il 35enne ad intervenire per mettere un freno ad una escalation di comportamenti sempre più aggressivi e molesti, in una zona turistica a quell’ora (i fatti sono avvenuti a cavallo della mezzanotte) ancora affollata di persone.

Il 35enne, che ha sempre ammesso di aver agito "per legittima difesa", è accusato al momento di tentato omicidio ed è sottoposto all’obbligo di residenza, potendo uscire durante il giorno per andare al lavoro. Secondo le indagini dei carabinieri, che hanno visionato i filmati delle telecamere di sorveglianza e ricostruito l’episodio nel dettaglio, il riminese avrebbe aggredito il tunisino dopo che questi aveva tentato di mettere a segno tre rapine e creato scompiglio in un bar-ristorante. Lo straniero, uscito dal carcere una settimana prima e sottoposto all’obbligo di presentazione ai carabinieri (sempre disatteso), quella stessa sera aveva strappato lo zaino ad un turista, aveva infastidito diverse persone e rubato delle bottiglie di birra da un market prima di entrare nel locale sulla spiaggia.

Qui era presente anche il 35enne che, temendo per la figlia piccola, aveva telefonato varie volte alle le forze dell’ordine chiedendo il loro intervento. Visto il comportamento aggressivo del tunisino, il riminese lo aveva seguito all’esterno e quando l’aveva visto visto rompere una bottiglia di birra, gli aveva sferrato un colpo alla testa con il casco, facendolo cadere a terra, privo di sensi. Una decina di giorni dopo, a seguito delle indagini svolte dai carabinieri del Radiomobile, il tribunale aveva emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia ai domiciliari.

Nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice, affiancato dal suo legale di fiducia (l’avvocato Giuliano Renzi), il riminese aveva sostenuto di aver agito perché temeva che lo straniero potesse ferirlo con un coccio di bottiglia, ma anche perché esasperato dall’atteggiamento molesto del 37enne e perché terrorizzato dall’idea che potesse succedere qualcosa alla figlia piccola. Il tunisino, portato d’urgenza in pronto soccorso per il trauma rimediato, era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena. Negli ultimi giorni le sue condizioni, apparse in un primo momento gravi, sono andate incontro ad un miglioramento tanto che l’uomo è stato infine dimesso: tuttavia – visto il mancato rispetto dell’obbligo di presentazione ai carabinieri e gli episodi di cui si sarebbe reso protagonista a cavallo del 13 luglio scorso - è stato chiesta per lui la custodia in carcere. Richiesta che è stata accolta dal giudice di Rimini, così che il tunisino ora si trova nuovamente dietro le sbarre.