REDAZIONE RIMINI

Rimini, pesta la fidanzata incinta: "Ti faccio abortire"

In carcere 29enne riminese accusato di maltrattamenti. Il calvario della donna andava avanti dal 2016 tra minacce e violenze

Carabinieri

"Voi donne siete esseri inferiori e andate eliminate, servite solo a procreare". Queste le folli parole con cui un riminese di 29 anni, ora ai ‘Casetti’ con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, cercava di giustificare a se stesso le brutalità di ogni tipo perpetrate per anni e anni nei confronti della compagna. Fino alla violenza più estrema e più odiosa: picchiare la donna prendendola a pugni sulla pancia mentre era incinta. "Se scopro che non è mio, vi ammazzo a tutti e due".

Da ieri l’uomo, difeso dall’avvocato Thomas Coppola (e finora incensurato) si trova in carcere. Così ha disposto il giudice per le indagini preliminari Lucio Ardigò, su richiesta dei sostituti procuratori Davide Ercolani e Luca Bertuzzi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Rimini. Il clima di persecuzione e paura instaurato tra le mura domestiche dal 29enne sarebbe durato, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, quasi sei anni, dal 2016 all’inizio di quest’anno. Un vero e proprio calvario, al termine del quale la povera vittima ha trovato il coraggio di denunciare il suo presunto aguzzino, portando come prova delle foto delle lesioni subite e anche un video in cui il compagno le rivolge delle minacce inequivocabili. Diversi gli episodi di maltrattamenti, vessazioni e vere e proprie aggressioni che la donna alla fine si è decisa a raccontare ai miliari dell’Arma. L’uomo, stando alla testimonianza della convivente, aveva vari modi per perseguitarla e trasformare la sua vita in un incubo. Dalle minacce di morte alle offese ("non sei capace di fare niente" , "sei una fallita", "ti seppellisco in un campo", "ti taglio la gola") fino ad arrivare a metterle le mani addosso, tirandole i capelli, prendendola a schiaffi, pugni e calci o tirandole addosso degli oggetti. Nelle sua furia, il 29enne sarebbe addirittura arrivato a bastonarla con il manico di una scopa e a prendere un coltello per puntarglielo alla gola. Una vera e propria escalation di violenza, che non si sarebbe fermata neanche durante la gravidanza della compagna. Pur essendo incinta, l’indagato avrebbe continuato a infierire su di lei riempiendola di botte, tirandole i capelli e coprendola di ogni genere di insulto. L’uomo pareva ossessionato dall’idea che il figlio potesse essere stato concepito con un altro uomo. Per questo non esitava nemmeno un attimo a prendersela con la povera convivente. Lo scorso gennaio, al termine di un litigio, le avrebbe afferrato la testa, facendola sbattere contro il muro. Il tutto continuando a ripeterle "ti faccio abortire" e minacciandola, anche con un coltello puntato alla gola.