Rimini, 2 novembre 2024 - La considerava una sua proprietà, non voleva che uscisse con le amiche né che messaggiasse con i compagni di classe. Lui 18 anni, lei poco più che una bambina: 14 anni. La loro relazione era durata poco più di un mese la scorsa estate a Rimini. Il ragazzo si diceva innamorato e l'aveva anche costretto a prove d'amore come quella di rimanere in giro la notte a dormire in spiaggia contro il volere dei genitori. Con l'accusa di atti persecutori il 18enne, di origine napoletana e residente a Bologna, è stato arrestato venerdì dai carabinieri di Rimini. Una vicenda che fa venire in mente quella di Aurora, la 13enne morta a Piacenza dopo essere caduta dal balcone di casa: dell’omicidio è accusato il fidanzato 15enne. Anche in quel caso la mamma della ragazzina ha parlato di un ex geloso ossessivo.
L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, Raffaele Deflorio, nei confronti del 18enne arrestato a Rimini, sulla base delle indagini dei Carabinieri coordinate dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, descrive il giovane come abile e scaltro nel sottrarsi al controllo dell'autorità, una personalità “violenta che perde facilmente la testa in pochi istanti e per problemi inesistenti”.
Un ragazzo considerato pericoloso anche perché nella sua disponibilità i carabinieri avrebbero trovato un manganello e una pistola. Il giovane è stato rintracciato da una Volante della Questura nei pressi di un centro commerciale di Rimini e poi insieme ai carabinieri è stato eseguito l'ordinanza di custodia cautelare.