Rimini, 26 marzo 2025 – "Louis Dassilva è l’uomo che ho amato di più nella mia vita". Sono parole che tagliano in due i dubbi circa la portata del rapporto sentimentale (quantomeno dal lato della donna) che c’era tra Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, e Louis Dassilva, il vicino di casa che è accusato dalla procura di Rimini di avere ucciso proprio Pierina in nome di quell’amore. Così passionale, così travolgente. Al punto, secondo chi indaga, da spingere il 35enne senegalese persino ad accoltellare la suocera dell’amante con 29 fendenti, la sera del 3 ottobre ’23 in via del Ciclamino a Rimini.

Manuela e Louis ora divisi
Sono queste solo alcune delle parole riferite ieri dalla Bianchi nel corso dell’interrogatorio-fiume reso in sede di incidente probatorio davanti al gip. Parole, ricostruzioni della storia d’amore, ricordi dei momenti della maledetta sera del delitto, che Manuela ha rievocato incalzata da centinaia e centinaia di domande pervenute dalle parti, mentre la donna veniva schermata da un paravento. Un separé di colore azzurro, come quelli da ospedale, tirato per ordine dello stesso giudice in modo da salvaguardare l’influenzabilità della testimonianza. Un paravento che è quasi materializzazione di metafora e ha segnato anche fisicamente la nuova separazione che c’è tra Manuela e Louis: distanti in aula pochi metri, ma ora divisi dalle nuove circostanze fatte emergere dalla Bianchi.
Nessun incrocio di sguardi tra ex amanti insomma. La Bianchi dalle 10 alle 19 ha parlato per nove ore sempre schermata agli occhi di tutti i presenti in aula, ad esclusione del giudice Cantarini. Così la donna ha ripercorso tutte le tappe ritenute rilevanti nel rapporto con Dassilva.
Manuela sempre lucida
Non solo quindi la relazione col marito Giuliano Saponi e come proprio Louis si sia inserito nel corso del tempo. Ma anche il primo bacio. Il primo rapporto. Tutto è stato minuziosamente portato alla luce in contraddittorio mentre la Bianchi è rimasta lucida e concentrata per tutto il tempo, salvo tradire un po’ di emozione parlando del marito.

Il giorno del delitto
Durante la seconda fase, l’interrogatorio si è poi focalizzato sul giorno del delitto, su quando Dassilva nel pomeriggio andò a casa di Manuela e poi sull’alibi della donna per quando Pierina veniva uccisa: dall’incontro dei Testimoni di Geova seguito in streaming e oltre. Solo alle 19 il giudice ha messo in pausa l’interrogatorio, rinviando a oggi dalle 9.30 per la seconda parte.
Oggi la parte decisiva dell’interrogatorio
Quella decisiva. Quella in cui sempre dietro al paravento e con Louis a pochi metri di distanza accomodato accanto ai suoi legali, Manuela sarà chiamata a confermare le ultime dichiarazioni rese nell’interrogatorio del 4 marzo. Quando, indagata per favoreggiamento, la nuora ha detto per la prima volta al pm di avere incontrato Dassilva prima di trovare Pierina.
Quando appunto proprio l’indagato 35enne l’avrebbe avvertita della presenza di un corpo al di là della porta tagliafuoco, chiedendole di fare silenzio, di non urlare. E fornendole anche le istruzioni su come comportarsi in seguito.
Il super testimone di Dassilva
Una versione questa su cui la difesa del senegalese avrà molto da contestare stando alle premesse, con gli avvocati che hanno ribadito come per quella mattina loro abbiano: "Una visione dei fatti completamente diversa", senza commentare l’indiscrezione – non confermata – che a loro disposizione ci sarebbe una ’super testimone’ in favore di Dassilva.