REDAZIONE RIMINI

Paura ad alta quota. Infarto sul Gran Sasso. Salvato da tre riminesi

Escursionista colpito da un malore ad oltre 2mila metri di altezza. Soccorso da tre operatori del 118 Romagna in vacanza con gli amici.

Luca Serafini, Mattia Montalti e Giovanni De Luca sono i tre operatori del 118 Romagna (Rimini) autori del salvataggio

Luca Serafini, Mattia Montalti e Giovanni De Luca sono i tre operatori del 118 Romagna (Rimini) autori del salvataggio

Un’escursione in montagna non si è trasformata in un dramma solo grazie alla prontezza di tre operatori 118 Romagna di Rimini, che sabato scorso hanno salvato la vita a un escursionista colto da un arresto cardiaco durante una sosta al rifugio Franchetti, sul Gran Sasso d’Italia, in Abruzzo.

Una giornata come tante per Luca Serafini (infermiere), Mattia Montalti (infermiere) e Giovanni De Luca (autista soccorritore), che avevano deciso di dedicarsi a una delle loro passioni: l’escursionismo in alta montagna. Insieme a un gruppo di amici, i tre operatori sanitari stavano affrontando una via ferrata lungo le pendici del Gran Sasso, con l’obiettivo di raggiungere il rifugio Franchetti, situato a 2.433 metri di altitudine.

Il gruppo aveva appena raggiunto la destinazione quando, all’improvviso, la tranquillità della giornata è stata interrotta da una richiesta d’aiuto. "Venite, presto, qualcuno si è sentito male: c’è bisogno di un dottore". Un uomo di 51 anni, anche lui ospite del rifugio, era stato colto da un malore improvviso. I presenti, in preda al panico, hanno immediatamente segnalato l’emergenza ai tre operatori, che, senza esitazione, si sono precipitati verso l’uomo. Dopo una prima valutazione clinica, Serafini e i suoi colleghi si sono subito resi conto della gravità della situazione: l’uomo era in arresto cardiaco. In quel momento, l’esperienza e la professionalità acquisita durante i loro turni di lavoro hanno fatto la differenza. Mentre uno dei tre inizia immediatamente a praticare il massaggio cardiaco, il secondo operatore contatta il numero di emergenza 112 per richiedere l’intervento dell’elisoccorso. Il terzo componente del team nel frattempo, si occupa di recuperare il defibrillatore presente al rifugio, uno strumento che si è rivelato fondamentale per salvare la vita dell’escursionista.

Dopo tre scariche, il cuore dell’uomo ha ripreso a battere. Il sollievo è stato palpabile tra tutti i presenti, consapevoli che ogni secondo era stato cruciale. Pochi minuti dopo, l’elisoccorso è giunto sul posto. Gli operatori del 118 hanno collaborato con il personale dell’elicottero per stabilizzare ulteriormente il paziente e prepararlo per il trasporto d’urgenza all’ospedale di Teramo. Attualmente, l’uomo è ancora ricoverato ma le sue condizioni sono stabili e non sembra essere in pericolo di vita. "Sono stati momenti davvero concitati, ma per fortuna tutto si è concluso nel migliore dei modi" commentano Luca Serafini, Mattia Montalti e Giovanni De Luca, che quotidianamente affrontano situazioni di emergenza nei loro ruoli presso il 118 di Romagna. Anche lontano dalle ambulanze e senza la divisa, i tre operatori hanno dimostrato un livello di prontezza e di competenza che ha fatto la differenza tra la vita e la morte.

Lorenzo Muccioli