Rimini, 7 ottobre 2024 – Quando i vigili lo hanno fermato per un controllo, in via Destra del porto, l’etilometro ha segnato un tasso alcolemico leggermente superiore al limite di legge: 0,53 g/l (anziché 0,5 g/l). Risultato: per un imprenditore riminese di 47 anni è scattata immediatamente la sospensione della patente per tre mesi e una multa di 500 euro. Grazie all’ausilio del suo legale di fiducia, l’avvocato Paolo Ghiselli del foro di Rimini, l’uomo alla fine è però riuscito a far valere le proprie ragioni, tenendosi stretta la patente e ottenendo, dal giudice di pace, l’annullamento della sanzione.
Il motivo? Il 47enne soffre di una forma di reflusso gastrico accertata: una perizia svolta da un medico legale ha dimostrato una possibile interferenza nell’etilometro causata dagli acidi presenti nell’aria espirata dall’automobilista dentro la strumentazione. Acidi che potrebbero aver influito sul valore riportato. A ciò si aggiunge altra documentazione, portata all’attenzione del giudice di pace, riguardante in questo caso il margine di errore potenziale dei sensori della tipologia di etilometro utilizzata per quel controllo dagli agenti della polizia locale riminese. L’episodio risale all’estate del 2022.
L’imprenditore è uscito fuori a cena con la compagna. Sta tornando a casa, quando all’altezza del porto si imbatte in un posto di blocco della polizia locale. Gli viene fatto segno di ‘soffiare’. L’esito del test piomba su di lui come una doccia gelata: il risultato infatti supera, anche se di poco, il limite previsto dalla legge. A nulla valgono le giustificazioni dell’automobilista, che non riesce in nessun modo a capacitarsi di quel valore anomalo restituito dall’etilometro: sostiene infatti di aver bevuto soltanto un bicchiere di vino o poco più. I vigili però non fanno sconti e applicano la sanzione prevista.
Al 47enne restano soltanto due strade da percorrere: pagare la multa e accettare di sottostare ad una serie di visite periodiche all’Ausl per avere indietro la patente o dare inizio ad una battaglia legale davanti al giudice di pace. Insieme all’avvocato Ghiselli, decide di optare per la seconda opzione. "Per prima cosa abbiamo acquisito della documentazione riguardante lo specifico macchinario in uso alla polizia locale di Rimini – spiega il legale –. Macchinario che, nel caso in esame, presentava un determinato margine di errore. Il mio cliente, inoltre, soffre di reflusso gastroesofageo, patologia che si caratterizza per la risalita di contenuto acido che, come accertato anche dal medico legale, può interferire con il funzionamento dell’etilometro. Naturalmente la nostra tesi non avrebbe potuto assumere validità nel caso di un valore di molto al di sopra del limite".