Non aveva accettato la fine di quella relazione tanto breve quanto travolgente. Così come non aveva mai accettato i buoni rapporti che l’allora compagno, un riminese di 44 anni, intratteneva con le ex fidanzate e, su tutte, con la madre dei due figli. Tutti inneschi di un’attrazione fatale poi sfociata in numerosi episodi persecutori che hanno trascinato davanti al Tribunale di Rimini per l’accusa di stalking una donna di 40 anni residente a Faenza. La donna, che di mestiere fa la pasticciera, nei giorni scorsi è stata quindi condannata alla pena di due anni e sette mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese porcessuali e di custodia in carcere, dove era finita lo scorso giugno dopo l’arresto per aver violato il divieto di avvicinamento del tribunale all’ex compagno e ai suoi figli.
Nonostante l’ingiunzione, infatti, la quarantenne faentina aveva continuato imperterrita a rendere impossibile la vita dell’ex fidanzato, arrivando a prendere calci e pugni la porta del suo appartamento. Secondo le indagini, coordinate dal pm Davide Ercolani, la donna voleva a tutti i costi convincere il 44enne riminese a riallacciare il rapporto nato nel 2021, quando i due avevano cominciato a scriversi i primi messaggi su Facebook. Una prima scintilla poi divampata in fiamma quando dalla relazione virtuale i due hanno iniziato ad avere una relazione vera e propria, con una prima convivenza nella casa dell’uomo. Sarebbe stato a questo punto, però, che i rapporti tra i due hanno iniziato a incrinarsi. Lei, stando a quanto riportato nelle svariate denunce presentate ai carabinieri dall’ex compagno, avrebbe iniziato a mostrarsi molto gelosa e possessiva. L’uomo, stanco di quella situazione, decise quindi di interrompere la relazione, togliendo il tappo a una sfilza di persecuzioni che di lì a poco la 40enne mise in atto. La pasticciera per il tempo successivo ha infatti tempestato l’ex, i suoi amici e conoscenti di chiamate e messaggi, presentandosi nei luoghi da lui frequentati per insultarlo, rovesciandogli anche un bicchiere di birra in testa al centro commerciale Le Befane. Poi il taglio delle gomme dell’auto, gli appostamenti e la violazione del divieto di avvicinamento quando a maggio 2022 il 44enne, al bar con gli amici, notò l’ex fidanzata appostata fuori dal locale, prima di essere seguito dalla pasticciera fin sotto casa, dove la 40enne si è poi accanita sul portone urlando a squarciagola.
Una sfilza di episodi che ora hanno portato alla condanna della professionista faentina per violenza privata, minacce, danneggiamento e molestie (dopo la riqualificazione del reato), con anche il risarcimento per un totale di diecimila euro al 44enne perseguitato, rappresentato nel procedimento dall’avvocato Filippo Maria Airaudo.
Francesco Zuppiroli