Un giorno di troppo è costato a una coppia di anziani di Bellaria i tre decimi della pensione mensile, circa 300 euro. Il giorno in più, rileva l’avvocato del Codacons, Angelo Raffaele Beatrice, è quello che intercorreva tra la scadenza del pass per invalidi e il giorno in cui la coppia è stata multata. I fatti si sono svoti il 30 ottobre scorso quando il marito accompagna la moglie a una visita specialistica molto attesa a Rimini. Trovare parcheggio nelle vicinanze non è semplice, così il marito fa scendere la moglie il più vicino possibile. "Per altro la signora, in stampelle, è anche inciampata cadendo a terra. Per fortuna è stata soccorsa da alcuni giovani e un altro cittadino le ha dato una sedia" precisa l’avvocato. Fatto sta che il marito trova finalmente parcheggio a circa 200 metri di distanza in uno stallo per disabili. Prende il pass di cui dispone e lo mette bene in evidenza.
Terminata la visita, il marito torna a prendere l’auto ma non torva nulla. "Ha pensato subito a un furto anche se l’auto era vecchia e il suo valore era ben poco. Poi un signore gli ha detto di avere visto i vigili far portare via un’auto con il carro attrezzi. Il signore ha dunque chiamato i vigili e ha chiesto alla municipale il perché visto che aveva esposto il tagliando. La risposta è stata raggelante: ‘Il permesso che lei esponeva era scaduto da un giorno". Oltre alla visita la coppia ha dovuto quindi pagare 154 euro per il carro attrezzi e una multa che se pagata entro cinque giorni ammonta a 129 euro. Per di più il marito si è visto decurtare quattro punti sulla patente. "A questo va aggiunto il costo del taxi per tornare a casa". Riassumendo, “la pubblica amministrazione che dovrebbe tutelare il cittadino - ribatte l’avvocato -, soprattutto se invalido, non solo non gli ha fornito l’assistenza medica costringendolo a curarsi di tasca propria, ma lo ha anche salassato perché aveva il permesso scaduto da appena un giorno. Ora, elevare una sanzione e portare via l’auto ad un invalido perché il permesso è scaduto rientra forse nella legalità, comunque un simile atto non fa parte del mio buon senso".
Andrea Oliva