MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Parlano i due diciottenni feriti: "Ci ha assalito colpendo alle spalle. Era una furia: poteva ammazzarci"

Uno dei due ragazzi è tuttora ricoverato al ’Bufalini’; un fendente gli ha perforato un polmone. Già a casa l’altro, colpito da 5 coltellate: "Stavo prendendo le sigarette, mi ha attaccato senza motivo".

Parlano i due diciottenni feriti: "Ci ha assalito colpendo alle spalle. Era una furia: poteva ammazzarci"

Rimini, 2 gennaio 2025 – "Mi ha accoltellato alle spalle, mentre ero davanti al distributore delle sigarette. Gli ho urlato: lasciami andare, ti dò il portafoglio, ti dò quello che vuoi. Ma lui ha continuato a colpirmi, fino a quando non sono riuscito a fuggire". È un racconto dell’orrore quello di Diego, il primo ragazzo accoltellato l’altra sera dall’egiziano Muhammad Sitta, poi ucciso dai carabinieri. Diego, 18 anni, si era fermato alla tabaccheria Sapigni a prendere le sigarette al distributore, prima di raggiungere Nicolò (l’altro 18enne ferito) e tutti gli altri amici con cui avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno.

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Ieri il 18enne è stato dimesso ed è rientrato a casa. "Ma è ancora molto scosso e provato, ha avuto tanta paura. Siamo tutti sconvolti", dicono i genitori. È il padre di Diego a raccontare come sono andate le cose. "Intorno alle 22,15 lui è andato al distributore della tabaccheria per prendere le sigarette e poi andare dagli amici. C’era un’altra persona al distributore, un uomo: era a pochi metri, in attesa di prelevare anche lui le sigarette. L’egiziano è comparso dal nulla, con il coltello in mano. Quello che era in fila con mio figlio al distributore delle sigarette è riuscito a scappare. Mio figlio non ha fatto in tempo". Il ragazzo è stato accoltellato una volta al volto, due volte al petto e poi ha subito altri due fendenti alla schiena.

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Uno dei due ragazzi è tuttora ricoverato al ’Bufalini’; un fendente gli ha perforato un polmone. Già a casa l’altro, colpito da 5 coltellate: "Stavo prendendo le sigarette, mi ha attaccato senza motivo"

"Mio figlio ha cercato di proteggersi. Diceva all’aggressore: fermati, lasciami andare, ti dò il portafoglio, ti dò quello che vuoi. Ma l’altro continuava a colpirlo". Diego "è riuscito a divincolarsi e a scappare. È andato verso piazza Primo Maggio, dove alcuni passanti l’hanno visto sanguinare e l’hanno soccorso. Poi ci hanno chiamato per avvisarci di quello che era accaduto: il numero di telefono lo hanno avuto direttamente da nostro figlio, che per fortuna è rimasto sempre lucido e cosciente".

Diego ieri è tornato a casa, con una prognosi di una trentina di giorni. Mentre dovrà restare ancora ricoverato qualche giorno al ’Bufalini’ Nicolò, l’amico ferito pochi minuti dopo da Muhammad Sitta, che ha aggredito poi una coppia di anziani di Roma e anche (in maniera superficiale) una ragazza. Nicolò è stato colpito da un unico fendente, alla schiena, che gli ha perforato un polmone. "Mi hanno messo un drenaggio. La ferita fa male, ma adesso va un po’ meglio", dice con filo di voce il 18enne ricoverato al ’Bufalini’. Che ripercorre poi l’incubo vissuto l’altra notte. "Avevamo saputo che il nostro amico era appena stato accoltellato e così siamo andati nel luogo dell’aggressione". E mentre parlavano tra loro, Sitta è ricomparso all’improvviso. "Noi stavamo parlando, lui è sbucato fuori e si è avventato contro di noi. Mi ha colpito alla schiena". Nicolò si è ritrovato "in un lago di sangue". I famigliari del 18enne ieri hanno passato la giornata al ’Bufalini’ con lui. "Mio figlio per fortuna sta un po’ meglio. La ferita è brutta, ma guarirà. Poteva morire... Poteva essere una tragedia. È vivo per miracolo".

"Ho avuto davvero paura di morire", dice anche Dario, il 70enne romano (ingegnere di Enac), ferito insieme alla moglie. Operato anche lui d’urgenza al ’Bufalini’, Dario sta meglio ma è sconvolto. "L’aggressore aveva una faccia da pazzo, mi ha ferito una prima volta ed è tornato. Ho avuto paura di morire".