REDAZIONE RIMINI

Parà trovato morto nella caserma. Antico assolto definitivamente

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla famiglia di Emanuele Scieri.

Andrea Antico, ex consigliere comunale di Montescudo - Monte Colombo, esce definitivamente e per sempre dal caso Scieri. Anche sotto il profilo civile. Dal punto di vista penale era già stato assolto in via definitiva. Sulla sua testa, però, pendeva un’ultima tegola. Perché la sentenza di assoluzione, proprio ai soli fini civili, era stata impugnata per Cassazione dalla mamma e dal fratello di Emanuele Scieri. E l’altro ieri davanti alla suprema corte è stato discusso il ricorso. Le parti civili chiedevano l’annullamento della sentenza d’appello ai fini civili e risarcitori. Il procuratore generale ha concluso la requisitoria chiedendo che venisse accolto il ricorso della famiglia Scieri, così determinando un giudizio di colpevolezza di Antico, anche se non più a fini penali ma a fini civilistici e risarcitori. Dopo lunghe discussioni, la Cassazione ha rigettato i ricorsi accogliendo la richiesta della difesa di Antico, affidata agli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi del foro di Rimini, che avevano insistito – spiegano i legali – "per l’infondatezza dei ricorsi e perché venisse ribadita anche dalla Cassazione l’assoluzione di Antico dalla gravissima accusa contestatagli". "Ora e definitivamente – dicono gli avvocati Alessi – è stata riconosciuta l’innocenza di Antico, il quale fin dal primo momento aveva motivatamente escluso la sua presenza alla caserma Gamerra nei giorni a cavallo del Ferragosto dello stesso anno". Scieri, 26enne parà siracusano, venne trovato cadavere sotto un tavolo della caserma il 16 agosto 1999, deceduto da tre giorni. Fu l’inizio di un giallo. Con le indagini che riaprì la Procura di Pisa nel 2018 – all’esito del lavoro della commissione parlamentare d’indagine – Andrea Antico si trovò imputato per omicidio, insieme ad altri due ex commilitoni.