Santarcangelo (Rimini), 30 dicembre 2024 – Questi sono i giorni del ricordo. I giorni per onorare la memoria di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti di Santarcangelo morti sul Gran Sasso. Ma i famigliari vogliono capire se si poteva fare qualcosa per evitare la tragedia. Il fratello di Luca, Marco, ha spiegato ieri – su queste colonne – che ha intenzione di presentare un esposto alla Procura di Teramo, che sta indagando sull’incidente: “È stata una disgrazia. Ma domenica avrebbero dovuto impedire a Luca e Cristian e agli altri alpinisti di salire, visto che c’erano condizioni proibitive e l’allerta meteo”.
Ma adesso c’è spazio, soprattutto, per i ricordi. Giancarlo Perazzini, il padre di Luca, durante la fiaccolata di sabato sera organizzata a San Vito per i due alpinisti, ha trovato la forza di parlare del figlio e dell’incidente. “Luca c’era già stato un anno fa sul Gran Sasso. Domenica lui e Cristian contavano di salire e tornare giù, ma poi si è scatenato un evento che lì non si vedeva da trent’anni, con raffiche di vento a 140 km orari e neve”.
La bufera “li ha scaraventati come due foglie giù per quel canalone...”. I giorni delle ricerche sono stati infiniti. “I soccorritori hanno tentato in tutti i modi. Ma hanno rischiato anche loro. Quella è una montagna bestiale, dove il tempo cambia all’improvviso. Luca lo hanno trovato sotto due metri di neve: il suo telefonino suona ancora”. Giovedì 2 gennaio saranno celebrati i funerali di Luca (a San Vito) e Cristian (a Santarcangelo), e Giancarlo Perazzini ha intenzione di leggere quello che il figlio scrisse un anno fa, dopo la sua prima volta sul Gran Sasso. “Una lettera bellissima...”, in cui c’è tutto l’amore di Luca per la montagna. “Lui era la nostra ancora – continua Giancarlo – Risolveva sempre tutti i problemi. Siamo straziati”.
Alla fiaccolata a San Vito l’altra sera era presente anche il vescovo, Nicolò Anselmi. Che ha confortato i famigliari e i tanti amici delle due vittime. “Ero con il fiato sospeso, come tutti, sperando che accadesse il miracolo”. E invece Luca e Cristian non ce l’hanno fatta: sono morti assiderati. I loro corpi sono stati ritrovati uno a pochi metri dall’altro. Insieme fino all’ultimo.
Chiediamo a Luca e Cristian di guardarci, accompagnarci e consolarci, non dalla cima delle montagne, ma dalla vetta del paradiso”. Oggi ci sarà un altro momento in ricordo dei due alpinisti a Santarcangelo, in centro. Mercoledì si terrà il rosario, giovedì i funerali. E per l’ultimo abbraccio a Luca e Cristian, gli amici stanno organizzando “qualcosa di speciale” per onorarli nel giorno dei funerali. C’è anche l’intenzione di fare alcune iniziative nei prossimi mesi, compresa una raccolta fondi a scopo benefico.