Rimini, 11 luglio 2015 - «Ma non è ora che impicchino i due marò?». La frase è comparsa sulla pagina Facebook del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Pantaleoni. «Vergogna; parole imbarazzanti; è uno schifo» sono alcuni dei commenti piovuti ieri dal mondo politico. Pantaleoni non ha smentito quel post. Tutt’altro. Dopo le prime chiamate ricevute ha spiegato in una lunga nota cosa intendeva, difendendo quella frase, salvo poi toglierla nel corso del pomeriggio.
«Mi auguro che le gravi affermazioni del segretario di Rifondazione Comunista siano state prodotte in un momento di mancanza di lucidità mentale - dice Gennaro Mauro, consigliere di centrodestra -. Deve vergognarsi. Le sue sono ignobili parole. Termini che ci è capitato di ascoltare da qualche militante dei centri sociali, ma mai avremo immaginato che fossero elaborate dalla mente di un importante esponente politico della sinistra radicale, fino a qualche giorno fa al governo della nostra città. Mi aspetto una presa di posizione di dura condanna, senza mezzi termini, di tutto il mondo politico riminese, a cominciare da nostro sindaco e dall’ex assessore Sarà Visintin. Invito Pantaleoni ad attivare il cervello prima di proferire parole».
Suona la stessa musica Gioenzo Renzi, Fratelli d’Italia-An. «Sono espressioni politiche indegne. Non è possibile che sia un segretario di un partito politico a pronunciarle. Con queste parole e con quanto ha scritto in seguito per spiegare il motivo che lo ha portato a postare quella frase, ha espresso un odio nei confronti della nazione che non è tollerabile». Ed eccoci alla spiegazione di Pantaleoni, che parla di «post ironico... Credo che prendersi troppo sul serio non faccia vivere bene così come credo che l’ironia soggettiva non debba sempre piacere a tutti». «D’altronde – prosegue - non ho scelto di fare il comico, per quello ci sono già Grillo e Renzi. Ribadisco che si trattava di una battuta, magari infelice, e mi scuso».
Ma non è finita qui. Il segretario prosegue reputando più grave indicare i venditori abusivi con il termine di vù cumprà. Cita Salvini: «Credo che siano ben più gravi le sue affermazioni, in cui si istiga all’odio razziale, o quelle del presidente della Provincia di Treviso che in riferimento all’arrivo dei rifugiati si dice preoccupato dalla possibilità che si ‘bastardi la nostra razza’». Chiudendo così: «Mi infastidisce, questa retorica ipocrita e patriottarda, in cui si considerano eroi due presunti assassini e dove si offendono in maniera sessista le due volontarie prima rapite e poi liberate in Siria». Per Mattia Morolli, capogruppo del Pd: «La frase iniziale era imbarazzante, ma la pezza è peggio del buco. Meglio lasciar perdere». Più tagliente l’assessore Roberto Biagini. «La frase di Pantaleoni non merita nemmeno di essere commentata».