Lotta alla burocratizzazione della professione medica e "un impegno forte contro la violenza nei confronti dei sanitari". Maurizio Grossi, nominato presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Rimini, detta le priorità che il nuovo consiglio intende affrontare nel corso del mandato. Nella prima seduta, martedì, Grossi è stato rieletto presidente con vice Franco Mandolesi. Segretario sarà Giovanni Cananzi e tesoriere Massimo Montesi. Consiglieri saranno Geo Agostini, Antonio Barboni, Maria Cristina Basili, Loreley Bianconi, Fabio Cesaretti, Silvano Fattori, Marco Grassi, Bianca Maria Morolli, Francesca Raggi e Alberto Ratta. I presidenti degli Albi medici e odontoiatri sono rispettivamente Mascia Grani e Roberto Piastra. Questo il nuovo consiglio che riprenderà da dove aveva lasciato.
"Continueremo con la formazione – spiega Grossi – e la scuola di etica che rimane un nostro punto di riferimento".
In una sanità sempre più in difficoltà, cosa potrà fare l’Ordine?
"Innanzitutto creeremo un gruppo di lavoro con l’obiettivo di ricucire il rapporto che deve esserci tra il territorio e l’ospedale. Troppe volte appaiono come entità distinte"
I medici di base da tempo lamentano burocrazia e carichi di lavoro. Come svoltare?
"La medicina territoriale svolge un grandissimo lavoro. Chiaro è che il nostro impegno va nella direzione di una sburocratizzazione della professione medica, soprattutto per quanto riguarda i medici di medicina generale. Chiederemo di stare ai tavoli con gli enti quando si progettano o si scelgono i sistemi informatici di riferimento. Dobbiamo tagliare la burocrazia per ridare tempo ai medici e di conseguenza ai pazienti".
Cosa cambiare in ospedale?
"C’è un tema che intendiamo affrontare in modo incisivo, ed è quello della violenza sui sanitari. Non è semplice, ma è necessario. Ritengo che inasprire le pene non serva a molto. Per questo cercheremo di muoverci in modo differente e intendiamo lavorare a questo progetto insieme agli infermieri".
Cosa farete?
"Innanzitutto penso sia necessario sensibilizzare le persone, per far comprendere cosa fa il medico, come viene impegnato il tempo, facendo chiarezza ed eliminando pregiudizi. Dobbiamo impegnarci perché lavorare in un luogo che non si ritiene sicuro porta poi i medici ad andarsene".
Carne al fuoco non manca.
"No, c’è tanto da fare e al contempo intendiamo continuare nei rapporti esistenti con le realtà del territorio, dall’Università all’Asl, per citarne un paio. Nel nuovo consiglio sono stati eletti giovani che saranno molto importanti, ed avranno ruoli chiave come Mascia Grani che è la presidente dell’Albo medici".
Andrea Oliva