Rimini, 13 novembre 2023 - Messaggi intimi nei quali Manuela Bianchi confida a Louis Dassilva la sua preoccupazione per la riunione che l'indomani avrebbe avuto con gli anziani della congregazione dei Testimoni di Geova di Miramare. Sono quelli finiti già da tempo sotto la lente di ingrandimento degli investigatori della squadra mobile di Rimini che, con il coordinamento del sostituto procuratore Daniele Paci, si stanno occupando del giallo che ruota attorno all'omicidio di Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate la sera del 3 ottobre scorso, nel garage sotterraneo del condominio di via Del Ciclamino.
Quali sono le regole dei testimoni di Geova e cosa rischiava Manuela
Una telecamera interna collocata nella farmacia San Martino fissa alle 22.08 il momento in cui Pierina, al volante della sua Panda rossa, ha imboccato la rampa che porta al seminterrato della palazzina. L'aggressione, molto probabilmente, si è consumata attorno alle 22.15. Solo qualche minuto prima, attorno alle 22, la nuora Manuela – che si trovava nel suo appartamento del terzo piano insieme al fratello Loris e la figlia sedicenne – avrebbe intrattenuto uno scambio di messaggi con il vicino di casa, il 33enne senegalese Louis Dassilva, l'uomo che era diventato il suo amante e con il quale aveva stretto una relazione extraconiugale.
Una conversazione nella quale Manuela avrebbe esternato la sua ansia per l'incontro che si sarebbe svolto il giorno successivo. Gli anziani della congregazione avrebbero infatti dovuto prendere in esame proprio la questione della storia d'amore clandestina con il vicino di casa e il tradimento del marito, Giuliano Saponi.