Rimini, 29 gennaio 2024 – Nel condominio del delitto di Rimini l’armonia si è spezzata. Tra le pieghe del giallo della Romagna, che a oltre cento giorni dall’assassinio di Pierina Paganelli – 78enne uccisa con 29 coltellate – non vede ancora responsabili né indagati, la comunione di fronte, almeno presunta, tra la nuora della vittima, Manuela Bianchi, suo fratello Loris e i vicini Valeria Bartolucci e Louis Dassilva si è sfilacciata piano piano, dopo il 4 ottobre scorso quando il cadavere di Pierina è stato ritrovato nei sotterranei del palazzo, dove la testimone di Geova viveva alle porte di Rimini.
L’inizio di un Cluedo durante cui i riflettori di inquirenti e media si sono concentrati sugli inquilini del terzo piano di via del Ciclamino, dove vive anche il figlio di Pierina, Giuliano Saponi, vittima di un misterioso incidente stradale mesi prima dell’assassinio.
Un gruppo di inquilini da cui ora esce di scena Manuela Bianchi, colei che trovò il cadavere per prima e che per prima finì nella lista di sospettati (non indagati). Il mosaico che fa da sfondo al giallo perde così un pezzo dopo il trasferimento di Manuela, conseguenza di un domino di frizioni tra i vicini Valeria e Louis con Manuela. Frizioni partite dalla presunta relazione clandestina tra la Bianchi e Dassilva.
Manuela Bianchi, dopo l’uscita dai testimoni di Geova, scelta che ha definito "dolorosa ma dovuta”, ora un’altra decisione difficile come andare via da casa, dal condominio in cui viveva ed è stata uccisa Pierina. Cosa l’ha spinta?
"Il bisogno di tutelare la sicurezza mia e di mia figlia. Vivere in una palazzina dove è stata uccisa una persona, che in questo caso purtroppo è anche la suocera, non mi può lasciare indifferente. Questo ci sta impedendo di abitare serenamente in quel palazzo. Perciò ho deciso di lasciare la casa, d’accordo con mio marito (Giuliano Saponi, ndr). Per il momento ci separiamo. Almeno per un po’".
Ha influito il rapporto incrinatosi con i vicini Louis e Valeria, dopo alcune dichiarazioni di quest’ultima contro di lei?
"I rapporti con i vicini da diverso tempo sono ai minimi termini. Rapporti né di amicizia né di buon vicinato. Nel senso che non ci sono litigi o discussioni, ma semplicemente ci ignoriamo".
Ci sono state poi le offese ricevute nei giorni scorsi. Cosa è cambiato dopo la lettera di minacce?
"Sono episodi che mi hanno segnata e che mi fanno stare in pena per la bambina, che è molto agitata per quanto sta accadendo in quel palazzo".
Le è stato anche contestato di non aver mai versato lacrime per la morte di Pierina...
"Di lacrime per mia suocera ne ho versate molte. Non c’è bisogno di farlo in pubblico per dimostrare che quanto accaduto mi lacera dentro. Le lacrime le ho tenute per la mia famiglia, perché solo noi possiamo sapere l’importanza che aveva Pierina".
Ha mai pensato che Valeria e Louis possano essere coinvolti nell’omicidio?
"Io li ho sempre ritenuti completamente estranei all’uccisione di Pierina. E anche il fatto che da qualche tempo non condividiamo più la difesa dell’avvocato Nunzia Barzan e del consulente Davide Barzan (Valeria e Louis nei giorni scorsi si sono affidati all’avvocato Riario Fabbri, ndr) non cambia ciò che penso. L’ho sempre sostenuto e lo ribadisco".
Ripensando a quel 4 ottobre, cosa prova nel ricordare quando ha trovato e riconosciuto il cadavere di sua suocera?
"Ritrovare Pierina è stata la cosa più sconvolgente della mia vita. Nessuno potrà togliermi l’immagine che ho di lei quando l’ho vista. Ed è un’immagine che mi tormenterà per sempre. Sicuramente quando ho capito che fosse lei il primo sentimento che ho provato, a parte piangere e disperarmi, è stata incredulità, che potesse essere successa una cosa del genere a una persona a me così vicina. Purtroppo non solo ho capito subito che fosse morta, ma soprattutto che si trattasse di omicidio, dal modo in cui i vestiti eran scomposti".
Com’è cambiata la sua vita quotidiana dopo quel giorno?
"In giro mi riconoscono. Non mi hanno mai detto in faccia "assassina", ma le persone ridono sotto i baffi, mi additano e, come un signore l’altro giorno mentre ero a far benzina, sobbalzano nel capire chi sono. Vedo che hanno paura. Anche mio padre è distrutto, psicologicamente e fisicamente da questa storia. Stiamo sostenendo numerose visite mediche perché sta molto male. La situazione venutasi a creare da dopo la morte di mia suocera ha davvero provato profondamente le nostre due famiglie. Ma confido che presto la verità verrà fuori".