LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Pierina, l’urlo di Louis Dassilva: "Non l’ho uccisa io". Il gip: "Poteva fuggire"

Dal carcere: "Sono innocente". Col giudice si avvale della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato: "Faremo ricorso al Riesame per riottenere la libertà". I magistrati: "In Senegal ha il padre, i fratelli e la madre dei suoi due figli"

Rimini, 19 luglio 2024 – Trincerato nel silenzio. Com’era prevedibile, Louis Dassilva – unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre del 2023 in via Del Ciclamino – si è avvalso della facoltà di non rispondere. Bocca cucita in apertura dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi ieri mattina in carcere a Rimini, dopo l’arresto eseguito all’alba di martedì scorso dagli agenti della squadra mobile, guidati dal commissario capo Marco Masia.

Come già preannunciato dalla consulente di Dassilva, la criminologa Roberta Bruzzone, il 34enne senegalese ha scelto di non rispondere alle domande del sostituto procuratore Daniele Paci, titolare dell’inchiesta, e del gip Vinicio Cantarini. Dassilva ha però avuto un brevissimo colloquio con il suo avvocato, Riario Fabbri (video).

Louis Dassilva subito dopo l’arresto eseguito l’altroieri a Rimini
Louis Dassilva subito dopo l’arresto eseguito l’altroieri a Rimini

"Louis è sereno, l’ho trovato bene. Si è dichiarato innocente, come del resto ha sempre fatto", ha detto il legale. Con l’avvocato Fabbri un breve scambio di battute. "Abbiamo parlato di quelle che saranno le prossime mosse e di cosa andremo a fare". Il pool difensivo di Dassilva si prepara infatti a dare battaglia nel tentativo di scardinare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dalla polizia di Stato su indicazione del tribunale di Rimini.

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L’avvocato Fabbri ha annunciato la volontà di ricorrere al tribunale del Riesame per revocare il provvedimento e ottenere la scarcerazione del suo assistito. "Vedremo cosa succederà". Sarà un vero e proprio braccio di ferro, con la difesa di Dassilva che si prepara a contestare le esigenze cautelari elencate dal gip Cantarini nell’ordinanza di oltre 100 pagine che ha portato all’arresto del vicino di casa di Pierina e amante della nuora, Manuela Bianchi. Per la magistratura sussiste infatti il pericolo di inquinamento delle prove e quello di un’eventuale fuga dell’indagato, che ha rapporti stretti con il suo Paese d’origine, il Senegal (dove vivono i fratelli, il padre, e la madre dei suoi due figli, l’ultimo dei quali nato solamente due anni fa), oltre a un biglietto aereo ‘aperto’.

La consulente Bruzzone, d’altra parte, aveva precisato come fosse stato lo stesso Louis a rinunciare a quel viaggio già programmato da tempo "per non accrescere ulteriormente i sospetti su di sé". Inoltre, il 34enne è stato ritenuto pericoloso e in grado potenzialmente di commettere altri delitti. Elementi su cui dovrà ora concentrarsi la strategia difensiva che verrà messa in campo da Fabbri, Bruzzone e da una squadra di consulenti. Sull’impianto accusatorio "ora faremo delle valutazioni, abbiamo l’ordinanza e copia degli atti, valuteremo tutto e ci muoveremo", ha aggiunto l’avvocato Fabbri all’uscita dal carcere. "C’è una mole di documenti importante. La dobbiamo esaminare. Vedremo le parti nel dettaglio".

Un breve commento anche su quella che è considerata la ‘prova regina’ dagli inquirenti, ovvero il filmato della telecamera della farmacia San Martino che alle 22.17 del 3 ottobre ha immortalato una sagoma dalla carnagione scura dirigersi verso il portone del civico 31: per gli inquirenti, quella sagoma corrisponderebbe – per altezza, corporatura, andatura e movimento della spalla – proprio a Dassilva. "Un perito deciderà se questa evidenza è corretta oppure no".