LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Omicidio Pierina, l’immagine che accusa Dassilva. Abiti chiari la sera del delitto: ma alla polizia ne ha dati altri

Per diversi giorni se li è tenuti in casa. Le scarpe consegnate addirittura un mese dopo. Indagata per stalking la moglie dell’operaio senegalese dopo la lite con l’amante del marito

Rimini, 24 luglio 2024 – La soluzione al giallo di via Del Ciclamino è impressa nei fotogrammi. Ne sono convinti gli inquirenti di Rimini, coordinati dal pm Daniele Paci, che indagano sull’omicidio di Pierina Paganelli, l’infermiera in pensione di 78 anni massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre del 2023. I filmati delle telecamere, in particolare quelle della farmacia San Martino (sul retro del palazzo), giocano un ruolo decisivo nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere l’unico indagato, il 34enne Louis Dassilva, vicino di casa di Pierina e amante della nuora, Manuela Bianchi.

Il fotogramma che ritrae Dassilva poche ore prima del delitto. Gli abiti della foto sono stati consegnati agli inquirenti solo dopo diversi giorni. Nel riquadr, la vittima Pierina Paganelli
<p>Il fotogramma che ritrae Dassilva poche ore prima del delitto. Gli abiti della foto sono stati consegnati agli inquirenti solo dopo diversi giorni. Nel riquadr, la vittima Pierina Paganelli</p><div id=

Le riprese video sono uno dei perni su cui poggia l’impianto accusatorio della Procura di Rimini. Il 3 ottobre, verso le 19.26 – poche ore prima dell’agguato mortale ai danni di Pierina nel garage sotterraneo di via Del Ciclamino, consumato alle 22.13 – una telecamera inquadra Louis Dassilva con addosso una maglia a maniche corte di colore bianco, un paio di pantaloni della tuta grigi, un paio di scarpe nere con la suola bianca. Sono quelli, secondo gli inquirenti, gli indumenti che Dassilva indossava la sera in cui Paganelli è stata massacrata a coltellate. Eppure, quattro giorni dopo, il 34enne senegalese avrebbe consegnato agli agenti della scientifica, nonostante una richiesta molto specifica, degli abiti diversi, un paio di pantaloni neri, una t-shirt a maniche lunghe, un paio di sneaker Rebook.

Per Louis e la moglie Valeria Bartolucci si sarebbe trattato di un semplice equivoco. Vero è che i vestiti indossati dal 34enne sono stati affidati ai poliziotti solamente nei giorni successivi e le scarpe nere con la suola bianca, di marca Timberland, sarebbero saltate fuori solamente il 3 novembre. Una circostanza sospetta, almeno a parere degli investigatori della squadra mobile di Rimini, guidata dal commissario capo Marco Masia. Ma la ‘prova regina’, almeno per la Procura di Rimini, è rappresentata da un altro filmato, in questo caso realizzato alle 22.17 del 3 ottobre. Tre minuti e 19 secondi dall’ultimo urlo straziante lanciato da Pierina, ormai agonizzante, nel seminterrato. In quel fotogramma si vede la sagoma di un uomo di carnagione scura dirigersi verso il portone del civico 31. Per gli inquirenti, quella sagoma – per altezza, corporatura, andatura e rotazione della spalla – corrisponderebbe proprio a Dassilva. Ma per la criminologa Roberta Bruzzone, consulente del senegalese insieme all’avvocato Riario Fabbri, "quelle immagini sono sfocate".

Nel frattempo sembrano arrivati ad un punto di non ritorno i rapporti tra Valeria Bartolucci, moglie di Louis, e la vicina di casa ed ex amica, Manuela. Dopo l’episodio di inizio luglio (con scambi di insulti e minacce) Manuela aveva dato mandato al proprio consulente, Davide Barzan, di presentare querela contro Valeria. Ieri il consulente Baran ha depositato una integrazione: chat audio e video con messaggi attribuibili alla Bartolucci. La quale risulterebbe indagata dalla Procura per stalking.