Rimini, 9 giugno 2024 – Come una cosa sola. Saldi e compatti di fronte alla tempesta mediatica che, da giovedì sera, li ha travolti in pieno, con una violenza ancora maggiore rispetto a quella delle scorse settimane. Louis Dassilva e la moglia Valeria Bartolucci lo hanno fatto capire chiaramente a chi, in queste ore, ha avuto la possibilità di incontrarli: la svolta nell’indagine attorno al delitto di Pierina Paganelli, con l’iscrizione del nome del 34enne nel registro degli indagati, non ha fatto traballare la loro relazione.
Chi li conosce, ne parla come di una "coppia unita", nonostante il momento difficilissimo che stanno affrontando. Dal 4 ottobre scorso, giorno del ritrovamento del cadavere della pensionata di 78 anni nel garage sotterraneo di via Del Ciclamino, i due coniugi hanno sempre fatto fronte comune.
Un matrimonio, il loro, che non è mai stato in discussione, nemmeno dopo la scoperta della relazione extraconiugale intrattenuta da Louis con la vicinanza di casa e nuora di Pierina, Manuela Bianchi. Valeria si è sempre schierata dalla parte del marito "Non andrei a dormire con un uomo che ritengo capace di uccidere una persona. Se mio marito mi ha tradito non vuol dire che sia un assassino" aveva dichiarato in un’intervista. Concetto che è tornata a ribadire anche l’altra notte, all’uscita della questura, dopo un colloquio di quasi 12 ore con gli investigatori della squadra mobile di Rimini, in qualità di persona informata sui fatti.
"La Procura fa il suo lavoro e, noi, siamo fiduciosi nella giustizia. L’iscrizione di mio marito nel registro degli indagati è un atto normale che, se serve ad arrivare alla verità, ben venga", ha detto Valeria incontrando i cronisti fuori dagli uffici di piazzale Bornaccini. Sul suo profilo Facebook sono tanti i messaggi di sostegno e incoraggiamento arrivati in queste ore. "Valeria tieni duro.... sei una donna fortissima e da ammirare".
"Hai dimostrato una grande dignità di donna in tutta questa situazione, sei una grande". Per Louis, all’orizzonte, ci sono ora "gli accertamenti tecnici irripetibili", che si terranno martedì al laboratorio di genetica forense di Ancona e mercoledì nella sede della direzione centrale della polizia scientifica di Roma. Il profilo genetico del 34enne sarà messo in comparazione con dei reperti biologici provenienti dalla scena del crimine. In preparazione di ciò, l’altra sera, Dassilva ha incontrato il suo legale, l’avvocato Riario Fabbri. Si è detto "sereno e tranquillo". Agli accertamenti prenderà parte anche l’avvocato, insieme alla consulente della difesa, la criminologa Roberta Bruzzone. Non è un mistero che lo stesso Dassilva, la mattina del 4 otrobre 2023, fosse sul luogo del ritrovamento del cadavere: il 34enne ha raccontato di essere stato chiamato da Manuela e di essere sceso in ascensore nel garage dove si trovava il cadavere. Non sarebbe dunque inverosibile la presenza di tracce a lui riconducibili sulla scena del crimine.