Rimini, 11 novembre 2023 – Non ci sono solo le verifiche sugli alibi dei principali sospettati. Non solo lo scavare a fondo nella vita di Pierina Paganelli, l'anziana uccisa in via del Ciclamino a Rimini la sera del 3 ottobre. A ormai 40 giorni dal delitto continua anche una ricerca costante, pur essendo per ora senza frutti, di un’arma del delitto che ancora manca all’appello degli investigatori, ma che se trovata potrebbe fornire elementi decisivi per individuare il killer della 78enne. Si tratta di un coltello da carne, dalla lama lunga 15 centimetri, con cui la Paganelli è stata uccisa la sera del 3 ottobre.
Sarebbe proprio questo ‘l’identikit’ dell’arma utilizzata dall’assassino per uccidere con 29 colpi l’anziana vittima. Quindici centimetri di acciaio affilato, che riconducono quindi le ipotesi a un comune coltello da cucina, di quelli da ceppo. Una lunghezza che verrebbe suggerita a chi indaga anche dal fatto che le ferite più profonde tra le 29 che sono state trovate sul corpo della donna siano appunto di una decina di centimetri circa. Quanto viene ad ora presupposto è che i colpi più decisi siano penetrati fino all’impugnatura del coltello, portando quindi gli investigatori a presumere che la lunghezza della lama del coltello utilizzato per uccidere Pierina si aggiri intorno ai 15 centimetri. Riscontri certi in tal senso arriveranno però solo dalla definitiva relazione dell’autopsia compiuta sul cadavere della pensionata dalla dottoressa Loredana Buscemi, che deve però ancora consegnare il proprio elaborato sulle scrivanie di chi indaga.
Nei giorni scorsi sono stati i carabinieri a trovare un coltello che avrebbe potuto essere quello utilizzato dall’assassino di Pierina, ma una volta comparato dagli investigatori della squadra mobile, l’arma non sarebbe stata compatibile con quella utilizzata, ritenuta con una lama di poco più lunga.