Rimini, 14 ottobre 2023 – È il giorno del dolore. I Testimoni di Geova di Rimini si preparano a stringersi attorno ai familiari di Pierina Paganelli, la 78enne massacrata con 17 coltellate il 3 ottobre nella zona dei garage sotterranea del complesso residenziale di via Del Ciclamino.
Oggi alle 10.30, nella sala del Regno di Bellariva, saranno celebrati i funerali dell’ex infermiera. Ma intanto l’assassino non ha ancora volto e nome.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, prosegue a trecentosessanta gradi. Nessuno, per il momento, risulta iscritto nel registro degli indagati, ma gli accertamenti della squadra mobile non si fermano.
Oltre a fare chiarezza sul movente del delitto, per gli inquirenti è fondamentale comprendere l’esatta sequenza degli eventi che si sono succeduti dal momento dell’aggressione ai danni di Pierina (tra le 22.25 e le 22.40 di martedì) e il ritrovamento del cadavere, avvenuto la mattina dopo.
Sotto la lente di ingrandimento c’è la ricostruzione della nuora, Manuela Bianchi, che ha rinvenuto il corpo senza vita della suocera, facendo scattare l’allarme.
Martedì sera – stando a una possibile ricostruzione –, Manuela è nel suo appartamento al civico 31 e cena in compagnia della figlia 16enne e del fratello, Loris Bianchi. Il mattino dopo deve accompagnare la figlia a scuola. Prendono l’auto, parcheggiata in strada, senza scendere nello scantinato. Arrivano per la prima campanella, alle 7.55.
Poi Manuela torna in via Del Ciclamino ed è lì, scendendo nel garage, che fa la macabra scoperta. La chiamata al 112 avviene alle 8.25. Per fare la telefonata usa uno dei due cellulari di Louis Dassilva, il vicino di casa e – secondo gli inquirenti – presunto amante di Manuela.
Un altro punto interrogativo è rappresentato dall’arma del delitto, non ancora trovata. Per sbarazzarsene, l’assassino potrebbe forse avere usato uno dei cassonetti del condominio, gettandola dentro con eventuali indumenti con tracce ematiche?
Tutte ipotesi, per il momento, che gli investigatori stanno cercando di verificare, e anche i cassonetti sono stati controllati. Così come sono in corso accertamenti sul filmato di una telecamera installata in uno dei box auto.
Ieri la piccola camera mortuaria dell’ospedale di Rimini ha accolto parenti, amici e conoscenti.
Un’amica di Pierina ha ricordato l’ultimo abbraccio, la sera del 3 ottobre, nella sala del Regno di via Serbati, dove la Paganelli si era recata per prendere parte a un incontro di preghiera, prima di fare rientro a casa e posteggiare l’auto nel garage, lì dove – nascosto tra la porta tagliafuoco e le scale – la attendeva l’assassino.
"Domani finalmente torna a casa il mio Giuliano: non vedo l’ora di abbracciarlo e coccolarlo", aveva detto. Proprio quella sera è stata massacrata a coltellate.