LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Omicidio Paganelli. È davvero Dassilva l’uomo ripreso nel video chiave?

Alta tensione nell’aula del tribunale durante l’udienza sull’incidente probatorio per i dispositivi di Louis. Il giudice Vinicio Cantarini sollecita nuove verifiche sulle immagini della farmacia San Martino

I legali di Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli

I legali di Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli

Rimini, 1 ottobre 2024 – Alta tensione, ieri mattina nell’aula L del tribunale di Rimini, durante l’udienza per il conferimento dell’incarico per l’incidente probatorio sui dispositivi elettronici di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere per l’omicidio di Pierina Paganelli. Incarico conferito all’ingegnere Giuseppe Ferraro, il perito individuato dal tribunale, che sarà ora chiamato a passare al setaccio due cellulari, quattro orologi digitali e infine due laptop, tutti riconducibili a Dassilva (ieri presente in tribunale). Anche gli avvocati della difesa (avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi) e quelli delle persone offese (Nunzia e Davide Barzan, in rappresentanza di Manuela Bianchi) hanno potuto nominare i propri consulenti: si tratta rispettivamente di Luigi Nicotera e Sandro Ferdinando Salvati. Accolta la richiesta della Procura - pm Daniele Paci - di estendere le verifiche fino al 1° maggio 2023, limitatamente però a messaggi, chat, video e foto contenute nei dispositivi, e non anche agli applicativi ‘salute’ per il tracciamento degli spostamenti di Dassilva. La finalità sarà quella di approfondire con maggiore chiarezza la relazione tra l’indagato Dassilva e la nuora della vittima, Manuela: la storia d’amore clandestina è infatti ritenuta dagli inquirenti il possibile movente che avrebbe poi innescato l’omicidio. Ma nel corso dell’udienza a porte chiuse si è parlato anche del famigerato video della cam 3 della farmacia San Martino - ritenuto la prova regina dagli inquirenti - e proprio su questo argomento l’aria dentro l’aula L si è infiammata. Quello che dovrà essere portato a processo non dovrà essere "un presunto colpevole", ma "il presunto colpevole". Questo, in sintesi, il succo dell’esortazione che il gip Vinicio Cantarini ha rivolto con forza a difesa e Procura, sollecitando entrambe a richiedere un terzo incidente probatorio anche sul video della telecamera di sorveglianza che mostra una figura incamminarsi verso il palazzo alle 22.17 del 3 ottobre 2023. Il ragionamento del gip è chiaro: se su quel video permane ancora il minimo dubbio, allora bisogna scioglierlo definitivamente e in maniera incontrovertibile. Un vicino di casa di Louis ha infatti confessato, durante un’intervista in Tv, di essersi riconosciuto nella sagoma che appare nel filmato (ma non ha confermato la sua versione agli agenti della squadra mobile): quella sera stava tornando a casa dal bar e sarebbe transitato proprio davanti alla farmacia. Mentre per gli investigatori, la figura del video combacia in tutto e per tutto a Dassilva. E allora, secondo il giudice, sarebbe necessario ‘tagliare la testa al toro’. E stabilire, una volta per tutte, se l’uomo nel video è Dassilva oppure l’altro condomino. Ulteriori verifiche, poi, andrebbero eseguiti sul famoso video anche in merito alla pigmentazione della pelle del soggetto ritratto. In buona sostanza il giudice vuole essere certo che si tratti di un uomo di colore, come sostenuto dalla Procura.