Lecce, 2 febbraio 2021 - Nessuno avrebbe immaginato che in quel piccolo borgo, uno dei gioielli del barocco leccese, potesse consumarsi un delitto. A Specchia Gallone, dove sono ancora vive le tracce di una nobiltà baronale ricca di cultura che ha dato il nome alla frazione, la gente è sotto choc. "Un tempo eravamo abituati solo alle vacanze e al folklore, i delitti li vedevamo solo in televisione. Ora anche noi siamo investiti in pieno da una violenza inspiegabile e cieca", racconta tra le lacrime Rachele Spina.
Arriva anche la "suocera", la mamma del carpentiere con cui Sonia Di Maggio viveva e per seguire il quale si era trasferita da poche settimane a Specchia Gallone. "E’ una cosa inspiegabile, assurda. Stento a credere a quello che è successo. L’ho saputo da mio figlio, al telefono: ‘mamma Sonia è stata colpita dall’ex fidanzato, sanguina’. Sono corsa sul posto, con l’altro mio figlio, ma non c’era più nulla da fare, era già morta. Povera ragazza, era stata minacciata nei mesi scorsi dal suo ex, ma lei non voleva denunciare: ‘gli passerà’, diceva. Ma non gli è passato. Li ha colpiti alle spalle, Sonia si è girata anche per fare da scudo a mio figlio, ma lui ha colpito con ferocia. Li stava aspettando, è stato un agguato".
La donna si appoggia a un muro, incredula e sgomenta per quello che è successo. "Sonia era una brava ragazza, educata, a modo. Non so da quanto conoscesse mio figlio, qui a Specchia Gallone è arrivata da poco, dopo Capodanno. Eravamo già uscite insieme nel pomeriggio, io e Sonia. Ma quando sono tornata a casa, poco prima delle 19, mi sono accorta che mancavano pasta piccola, latte e del pane, allora ho chiesto a mio figlio di andare al market. Sonia ha voluto accompagnarlo, come faceva altre volte".
Stavolta non sapeva che aveva un appuntamento con la morte. Arriva Cettina Cenisio e abbraccia la mamma del carpentiere. Poi sbotta: "E’ tragedia senza fine…, forse è meglio che le ragazze camminano armate se si lasciano con il ragazzo". Roberta annuisce: "Alcuni di questi miserabili erano già mezzi pazzi, ma la pandemia li ha fatti uscire completamente di testa". Nel silenzio generale, si fanno largo la polizia scientifica e il pm di turno, Alberto Santacaterina. Il lenzuolo verde, che copre il corpo di Sonia, sembra una reliquia che spinge tutti a parlare sottovoce. Mormora Vita Vitale: "L’uomo che ha fatto questo non è degno di chiamarsi uomo. Io la conoscevo appena, era qui da pochissimo, mi sembrava sempre sorridente e allegra. Ma mi avevano detto che l’uomo che l’ha poi uccisa la minacciava continuamente, la tartassava. Ha sottovalutato la pericolosità di questa bestia".
Sui social si scatenano i commenti. Viviana Lupo, una donna di Minervino, invia un post ai familiari di Sonia: "Un sentito cordoglio per la scomparsa improvvisa della vostra figlia uccisa da una mente scellerata... Un abbraccio affinché possa lenire il vostro immenso dolore". Ma altri prendono di mira l’assassino: "Ci vorrebbe una caccia all’uomo, non deve arrivare vivo in carcere sto pezzo di m..., il suo posto è l’obitorio", scrive Giacomo Ingrosso.