Oltre mille euro già raccolti per i figli di Lorena

Continua a Santarcangelo la rete di solidarietà e domani in piazza si terrà un presidio per ricordare tutte le vittime di femminicidio

Oltre mille euro già raccolti per i figli di Lorena

Oltre mille euro già raccolti per i figli di Lorena

Sono oltre un migliaio di euro e crescono ogni giorno di più, le donazioni per sostenere i figli di Lorena Vezzosi, la 53enne uccisa a Santarcangelo dall’ex marito Stefano Del Re, che poi si è tolto la vita buttandosi con l’auro nel fiume Po a Casalmaggiore con il cadavere dell’ex moglie a fianco. Domani alle 20 verrà allestita una tavola rotonda nel ricordo di Lorena, in piazza Ganganelli, durante il Santarcangelo Festival. Un presidio che coinvolgerà amministratori, autorità religiose, militari, associazioni e comuni cittadini, nel ricordo della madre e contro tutti i femminicidi. La raccolta fondi va avanti, per sostenere i figli della Vezzosi, che hanno appena 17 e 14 anni, e la cifra cresce ora dopo ora. "Stanno arrivando tante donazioni –spiega il sindaco Filippo Sacchetti – E la scuola frequentata dalla figlia 17enne si farà carico interamente delle spese per il convitto".

Alla serata di domani saranno presenti anche le volontarie del centro ’Rompi il silenzio’ che da 20 anni assiste le donne vittime di violenze e la presidente Roberta Calderisi farà un piccolo intervento, come anche il sindaco Sacchetti. Nell’occasione, le volontarie del gruppo ‘Teatriamo’ leggeranno alcuni brani e testi sul tema della lotta alla violenza contro le donne. Presenti alla serata anche esponenti della Cgil e di vari partiti, e tanti semplici cittadini per testimoniare la loro vicinanza ai familiari di Lorena. Parteciperanno anche il vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, così come tutti i sacerdoti di Santarcangelo. "Di fronte a una tragedia simile, che ha colpito profondamente tutti, vogliamo essere presenti in tanti per manifestare la solidarietà e la vicinanza alla famiglia di Lorena e lanciare un forte messaggio contro la violenza" dicono don Giuseppe Bilancioni e don Davide Arcangeli. "Fermare la strage delle donne anche nella nostra provincia è l’impegno che ci siamo dati – spiega il sindacato Cgil – Cambiare è assolutamente necessario se non vogliamo continuare a piangere le Giulia, le Lorena e chissà quante altre ancora, uccise per mano di chi diceva di amarle".

Rita Celli