Nuovo sportello antiviolenza: aiuto e sicurezza

A Bellaria Igea Marina sarà aperto il primo centro di aiuto alle donne vittime di violenza, gestito dall'associazione 'Rompi il silenzio'. Si garantirà sicurezza, privacy e alloggi per accogliere le persone in pericolo. Saranno avviate campagne di sensibilizzazione nelle scuole.

Nuovo sportello antiviolenza: aiuto e sicurezza

A Bellaria Igea Marina sarà aperto il primo centro di aiuto alle donne vittime di violenza, gestito dall'associazione 'Rompi il silenzio'. Si garantirà sicurezza, privacy e alloggi per accogliere le persone in pericolo. Saranno avviate campagne di sensibilizzazione nelle scuole.

Presto a Bellaria Igea Marina sarà operativo, in piazza Falcone Borsellino, il primo centro di aiuto e assistenza alle donne vittime di violenza. Ci si potrà rivolgere allo sportello dalle 9 alle 11 di ogni venerdì, per tutto l’anno. A fare il punto è l’assessore alle politiche di sicurezza urbana Ivan Monticelli (foto).

Qual è stato il percorso che ha portato alla creazione del primo sportello antiviolenza?

"In città fino mancava un servizio concreto di aiuto per le donne vittime di violenza. Era necessario, la comunità ce lo chiedeva e dovevamo dare una risposta. Grazie al distretto di Rimini e all’associazione ’Rompi il silenzio’ siamo riusciti, finalmente, a realizzare l’obiettivo. Contiamo di inaugurare il centro entro la fine di questo mese".

Quali sono gli obiettivi principali del nuovo servizio?

"La violenza di genere può essere sia fisica che psicologica, nei casi più gravi le donne e i figli rischiano seriamente la loro incolumità. Per questo abbiamo deciso di mettere loro a disposizione degli alloggi, per accogliere le persone in sicurezza. Dobbiamo diventare il loro punto di riferimento".

Come saranno garantite sicurezza e privacy di chi si rivolgerà al centro?

"Il personale del centro è altamente formato e da anni radicato sul territorio. Chiunque si presenterà allo sportello avrà la sicurezza dell’anonimato. Vanno trovati il coraggio e la forza di denunciare le violenze. Da parte nostra faremo di tutto per garantire un percorso sicuro".

Sono previsti dei programmi di sensibilizzazione o formazione sul tema?

"Certamente. Partiremo, innanzitutto, dalle scuole. Purtroppo, a oggi nelle famiglie ci sono ancora comportamenti derivanti da idee patriarcali e non consoni a una serena convivenza. Pensiamo, ad esempio, ai continui maltrattamenti che le donne in situazione di disabilità subiscono. Sarà fondamentale fare una buona comunicazione per attenzionare tutti sulla questione".

Aldo Di Tommaso