LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Nuove minacce a un negoziante. Vigile torna agli arresti domiciliari

L’agente della polizia locale di Santarcangelo, a processo per concussione, respinge ogni accusa

Una pattuglia della polizia locale in piazza Ganganelli (foto di repertorio)

Una pattuglia della polizia locale in piazza Ganganelli (foto di repertorio)

Contro di lui pende un’accusa gravissima: aver chiesto soldi ai commercianti di Santarcangelo e di vari comuni della Valmarecchia, per chiudere un occhio durante i controlli. L’agente di polizia locale dell’Unione Valmarecchia a processo per concussione è finito nuovamente agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per non aver rispettato il divieto di avvicinarsi ai negozianti a cui chiedeva soldi: ha intimorito uno di loro. Un episodio grave avvenuto a pochi giorni dall’inizio del processo, che partirà il 16 aprile, quando il vigile comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini, per la prima udienza del procedimento (con la formula del rito abbreviato).

L’agente, difeso dagli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, è tornato agli arresti domiciliari per aver intimorito uno dei commercianti che aveva taglieggiato. Un episodio recente, che appesantisce ancora di più la posizione dell’agente di polizia municipale. A lui la squadra mobile di Rimini ha notificato l’aggravamento della misura del divieto di avvicinamento alle parti offese, emessa dal gip Vinicio Cantarini. L’uomo infatti avrebbe minacciato, neanche tanto velatamente ma con un gesto inequivocabile, portandosi un dito al collo mimando il taglio della gola, una delle parti offese del procedimento a suo carico. Per questo il vigile è tornato ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

L’agente, in forza alla polizia locale dei Comuni della Valmarecchia presso il comando di Santarcangelo, era stato reintegrato da poco nelle sue funzioni a Novafeltria. Il vigile respinge tutte le accuse e sostiene di essere passato davanti al commerciante soltanto perché stava lavorando. A suo carico però la Procura avrebbe almeno otto episodi tra concussione consumata e tentata. Per la pubblica accusa chiedeva soldi per non eseguire controlli amministrativi sulle attività commerciali, in particolare quelle gestite da stranieri. Il vigile il prossimo 16 aprile comparirà davanti al giudice per la scelta del rito abbreviato, che gli darà comunque il diritto ad uno sconto di pena di un terzo. Al pubblico ufficiale, 53 anni residente a Rimini, ma di origini napoletane, vengono quindi contestati tre di concussione consumata e altri di concussione tentata, perpetrati nell’estate del 2023. Secondo l’accusa, formulata dal sostituto procuratore Alessia Mussi, l’agente avrebbe agito approfittando del proprio ruolo.