Rimini, 3 novembre 2024 – Gli appassionati di enogastronomia lo sanno bene: l’autunno è la stagione in cui si sfornano guide culinarie di ogni genere e si tracciano itinerari, più o meno attendibili, alla scoperta della ristorazione di qualità. Tra le uscite più recenti, basti ricordare il volume ‘Ristoranti d’Italia 2025’ del noto magazine Gambero Rosso, che ha premiato, tra l’altro, l’osteria Sangiovesa di Santarcangelo con il riconoscimento dei ‘Tre gamberi’, simbolo dell’eccellenza nel comparto osterie e trattorie. La scorpacciata di pubblicazioni non fa che accrescere, in realtà, l’attesa per la presentazione della più antica delle guide, la celebre ‘Rossa’ Michelin, giunta quest’anno alla settantesima edizione. La cerimonia si terrà a Modena martedì: quasi come sta accadendo per l’election day negli Stati Uniti, in queste ore si rincorrono i pronostici su quali saranno le possibili nuove ‘stelle’ della nostra ristorazione.
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Prima di lanciarci nel ‘toto stelle’, tuttavia, è opportuno ricordare quali sono i ristoranti finora presenti nella ristretta selezione. L’ultima edizione della guida Michelin aveva confermato quattro eccellenze della ristorazione riminese: Il piastrino di Pennabilli, insignito anche della ‘Stella verde’ per l’attenzione alla sostenibilità, Abocar Due cucine, nel centro storico di Rimini, Guido a Rimini Miramare e l’Osteria del Povero diavolo a Torriana. Lo scenario, però, è cambiato rispetto a un anno fa: a seguito della chiusura dello scorso febbraio, il ‘Povero diavolo’ (da poco riaperto come osteria sociale) è stato cancellato dalla guida. Se la cooperativa sociale Aldeia – che ha rilevato e riaperto il locale di Torriana – ha subito messo in chiaro di non ambire alla stella, gli esperti di ristorazione scommettono, in queste ore, su un altro nome: la Trattoria Da Lucio, in viale Ortigara.
Aperto cinque anni fa in via Santa Maria al mare, il locale ha immediatamente incuriosito gli intenditori per le tecniche innovative usate dallo chef Jacopo Ticchi, classe 1994, che di recente è stato menzionato addirittura nella classifica dei 100 innovatori under 30 di Forbes. Quali che siano i verdetti di martedì, resta un dato: sebbene i ristoranti stellati siano spesso percepiti come delle destinazioni ‘di nicchia’, frequentate da pochi eletti, il loro indotto economico è, in realtà, tutt’altro che trascurabile. A confermarlo, l’indagine ‘Taste tourism: impatto economico dei ristoranti stellati Michelin sul territorio nazionale’ commissionata da Michelin Italia alla società di ricerca Jfc. Secondo lo studio, nel 2023 i ristoranti stellati hanno generato, solo in Emilia-Romagna, un indotto di 28,5 milioni di euro.