Rimini, 18 dicembre 2024 – Dalle olimpiadi di matematica alla mancata ammissione all’esame di maturità. E’ la storia di uno studente del liceo scientifico Volta di Riccione. La famiglia ha presentato ricorso contro la decisione assunta dell’istituto scolastico e il Tar di Bologna ha sospeso il provvedimento di non ammissione alla maturità, permettendo al giovane di sostenere nel settembre scorso l’esame.
La vicenda ha inizio circa un anno prima, con il grave lutto che colpisce la famiglia del ragazzo per la scomparsa improvvisa del padre. Un elemento che per gli avvocati della famiglia, Fabio Rossi e Claudia Chironi, diventa centrale in tutta la vicenda, visto che la scuola non ha garantito in quel periodo il supporto psicologico al giovane, come sottolineano i legali nel ricorso presentato al Tar.
Nonostante le comprensibili difficoltà, la quarta liceo si chiude con un paio di materie da recuperare. Ma è l’inizio della quinta il momento più problematico per il ragazzo. I voti in diverse materie crollano e lo studente viene ritirato da scuola per alcuni giorni, prima di un confronto tra la famiglia e il preside che ammette il ragazzo nuovamente in classe. Il ritorno tra i compagni appare come una svolta.
Il giovane si rimette sotto e il rendimento torna a salire in diverse materie, ma arrivati a fine anno la doccia fredda: viene negata l’ammissione all’esame di maturità.
Il percorso universitario viene dunque precluso come anche la possibilità di concorrere per una borsa di studio per i risultati in matematica ottenuti nei test per accedere alle facoltà. La famiglia non ci sta e tramite i propri legali presenta ricorso al Tar. Due sono gli elementi contestati, spiegano i legali: la violazione delle disposizioni normative ministeriali in tema di Bes (Bisogni educativi speciali) con la mancata adozione di un Piano didattico personalizzato, e la mancata attivazione di corsi di recupero; la carenza di motivazione, motivazione apparente, disparità di trattamento nell’atto di non ammissione all’esame.
La media complessiva, spiega l’avvocato Chironi, era di poco superiore al 6, ma il giovane non era stato comunque ammesso all’esame. Il Tribunale amministrativo regionale sposa la tesi dei legali e con un’ordinanza nei primi giorni di agosto sospende l’atto della scuola. La prima battaglia è vinta, ma la sessione d’esame estiva è ormai passata.
Resta una sola possibilità: riuscire ad ottenere un pronunciamento del tribunale regionale in tempo per l’ultima data possibile per convocare una sessione d’esame, l’11 settembre. I giudici devono esprimersi almeno una settimana prima, ed è quello che accade. Il 4 settembre la sezione prima del Tar sospende non solo l’atto della scuola, ma ammette lo studente alla sessione straordinaria d’esame. Ma i giorni per prepararsi sono davvero pochi.
L’11 settembre lo studente del liceo Volta si presenta all’esame e trova davanti a sé in commissione diversi professori che l’hanno seguito nel corso dell’anno. Le prove d’esame durano a lungo. Poi tocca ai professori esprimersi. Dopo circa sei ore di riunione dalla commissione arriva l’esito: bocciato. L’università dovrà attendere. Intanto il ragazzo ha preferito cambiare scuola.