Donne vittime di molestie verbali e fisiche. Donne discriminate dai colleghi e dai superiori "solo in quanto donne". E "nemmeno gli uomini vengono risparmiati: alcuni sono stati discriminati sul lavoro, quando i colleghi hanno capito il loro orientamento sessuale". Di casi del genere "purtroppo ne stiamo trattando sempre di più. Gli episodi di discriminazione sui luoghi di lavoro sono aumentati fortemente negli ultimi due anni", spiega Adriana Ventura, la consigliera di parità della Provincia di Rimini. Da gennaio la Ventura ha già risolto 27 casi di discriminazione, denunciati da 25 donne e 2 uomini. "In un paio di vicende le accuse erano pesanti: le donne erano state vittime anche di molestie sessuali sul lavoro". Tutti i 27 episodi "si sono conclusi con le conciliazioni da parte delle aziende, che hanno preferito trovare un accordo stragiudiziale". Se le discriminazioni di genere contro le donne, restano le più frequenti, "nel caso degli uomini– prosegue la Ventura – abbiamo avuto a che fare con discriminazioni legate all’orientamento sessuale": entrambi sono gay. Fin qui le vicende già risolte. Ma "abbiamo altri casi di cui stiamo occupando: chiuderemo l’anno con oltre 30 denunce". Contro le 18 (in totale) del 2022. L’ultimo episodio di quest’anno è recentissimo: una donna, che lavora come impiegata per un’importante azienda, si è rivolta alla Ventura a causa "dei comportamenti discriminatori" di un suo dirigente. La Ventura ha affidato il caso – come molti altri trattati dalla consigliera di parità – alle avvocate Tatiana Biagioni e Anna Danesi. "Siamo oramai vicini alla conciliazione: l’azienda, dopo il confronto con noi, si è dimostrata molto sensibile sulla vicenda e ha collaborato".
Non sempre finisce così. È il caso della donna che nel 2020 aveva denunciato le molestie di un collega, un agente della polizia locale, in servizio presso un Comune della Valconca. Il giudice del tribunale del lavoro di Rimini condannato l’ente a risarcire la donna con 15mila euro. Il Comune ha fatto ricorso, ma la Corte d’Appello aveva confermato la sentenza. Nel frattempo l’uomo è stato assolto nel procedimento penale. Il Comune ha fatto ricorso in Cassazione contro il risarcimento. "L’udienza è stata ottobre – conclude la Ventura – Ci auguriamo che la Suprema corte confermi le sentenze di primo e secondo grado".