Narda Frisoni "continuerà a lavorare al ministero della cultura, con un altro incarico". A renderlo noto è il suo avvocato, Monica Alberti. Che precisa: "Non è assolutamente vero che è stata licenziata". La bufera che ha travolto Gennaro Sangiuliano e l’ha costretto a dimettersi da ministro il 6 settembre scorso, dopo le rivelazioni Maria Rosaria Boccia, "non c’entra nulla", continua l’avvocato della Frisoni.
"Il nuovo ministro della cultura Alessandro Giuli aveva 30 giorni di tempo a disposizione, per scegliere se riconfermare o modificare lo staff". Giuli ha deciso di revocare alla Frisoni l’incarico di capo della segreteria del ministro, che Sangiuliano le aveva affidato a partire dal 2023. Ma la Frisoni "è stata riconfermata, con un altro incarico, nel ministero della cultura. Tutto il resto sono solo illazioni e notizie destituite di ogni fondamento che danneggiano l’immagine e la credibilità della Frisoni".
Prima di lavorare per Sangiuliano nel ruolo di capo della segreteria del ministero, la 45enne riminese era stata nel 2021 portavoce dell’allora ministro al turismo Massimo Garavaglia. Un incarico arrivato dopo che per diversi anni la Frisoni ha lavorato per la Regione Lombardia (dove ha conosciuto il leghista Garavaglia). Nel 2023 la chiamata al ministero della cultura con Sangiuliano.