Una mano di bianco e nessuna rivendicazione. La volontà di cancellare quell’uomo che allatta un bambino, non di obiettare. Il murales in via Savonarola è stato cosparso con della vernice bianca nella notte tra lunedì e martedì. Un lavoro fatto di fretta, sporcando di bianco il marciapiede e le scalinate che portano alle banchine del canale, nascoste al passaggio delle auto. Il Comune di Rimini ha fatto denuncia contro ignoti ed ora è la Digos che sta indagando su quanto accaduto. Duro, durissimo il commento del sindaco Jamil Sadegholvaad che il giorno precedente aveva difeso l’opera del writer Oliver Vicenzi, alias Kage. "Le sentinelle della libertà hanno provveduto alla liberazione di Rimini passando una mano di vernice bianca sul murale di via Savonarola – premette il sindaco -. Savonarola non a caso: c’è sempre un rogo, o un pennello che censura e cancella, nella testa degli intolleranti e dei violenti". Questo è solo l’inizio. "Umana pietà per queste povere persone, per la vita che fanno. Verranno fatte le indagini per individuare i responsabili, poi potremo dare della ‘mer...’ a chi ha compiuto il suo capolavoro notturno imbrattando di vernice le scalette del porto canale". Jamil sbagli, gli dice il critico d’arte Vittorio Sgarbi, per il quale è giusto cancellare il murales perché viola troppe sacralità, e perché in fondo si riduce a propaganda e segue le mode. Se di arte si tratta, allora è modesta. Di parere opposto Vladimir Luxuria che parla di "epoca buia" in cui ci troviamo.
Intanto i social impazzano. Il consigliere regionale della Lega, Matteo Montevecchi, posta un fotomontaggio in cui è vestito da imbianchino intento a cancellare l’uomo che allatta, commentando "tra i principali indagati ‘il Montevecchi di turno’". Scatena commenti anche su Mirco Ottaviani, esponente del Movimento nazionale la Rete dei patrioti che scomoda Gilbert Keith Chesterton: "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. spade saranon sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate", a cui fa seguito una lunga lista di risposte pro cancellazione. Mentre Marco Tonti di Arcigay bolla come vigliacco l’atto di cancellare con vernice il murales. "Se pensano che con una mano di bianco abbiano risolto il problema si sbagliano di grosso, la vita, l’amore e l’esistenza sono inarrestabili". La vicenda non è archiviata e c’è chi si sta muovendo per ‘colorare’ un altro murales. "Faremo una raccolta fondi per finanziare un’altra opera – precisa la consigliera comunale del Pd, Anna Barilari -. Molti mi hanno scritto e sostenuto dopo avere lanciato l’idea. E’ tutto in divenire, ma stiamo anche pensando a un vero e proprio evento alla ex colonia Enel di recente ripulita. Quanto accaduto è un atto vile". Dopo la mano di bianco potrebbe aprirsi la disfida dei murales con il leghista Matteo Zoccarato: "Cerco writer per commissionare un maxi murales lungo il Corso d’Augusto" soggetto Alberto da Giussano. "Attendo solo l’autorizzazione da parte dell’amministrazione, d’altronde, come dice il sindaco, ‘l’arte a Rimini troverà sempre asilo’".
Andrea Oliva