REDAZIONE RIMINI

Murales dell'uomo che allatta cancellato a Rimini da Davide Ferrari, al vaglio la posizione del sedicente esorcista

La Digos indaga sul blitz dell’ex concorrente ravennate dell’Isola dei Famosi che ha portato alla copertura dell'opera del writer Kage

Il murales dell'uomo che allatta cancellato da Davide Ferrari (nella fotina) ex concorrente dell'Isola dei Famosi

Rimini, 6 aprile 2023 - È al vaglio degli inquirenti la posizione di Davide Fabbri, il 55enne ravennate ex concorrente dell’Isola dei Famosi e sedicente esorcista, autoaccusatosi di aver cancellato il chiacchieratissimo murales di via Savonarola raffigurante l’uomo che allatta. Nel suo racconto però ci sono ancora diversi punti oscuri, che non convincono pienamente gli investigatori che si stanno occupando della vicenda. Non si esclude che Fabbri, pur non essendo l’esecutore materiale della copertura di vernice bianca che nella notte tra lunedì e martedì è stata posta sopra l’opera del writer Kage, fosse presente in via Savonarola nel momento in cui è stato compiuto il blitz che ha portato alla cancellazione del murales. Resta da capire se tale ipotesi possa configurare o meno un concorso morale nell’azione illecita, per la quale al momento è stato ipotizzato il reato di danneggiamento.

L’ex ‘Vichingo’ dell’Isola dei Famosi, condannato nel 2018 per apologia di fascismo dopo aver tappezzato il centro storico di Rimini con manifesti di Benito Mussolini, con una e-mail inviata alle 13.42 di mercoledì alla stampa ha rivendicato la paternità della cancellazione dell’immagine dell’uomo che allatta. "Era scandalosa” ha dichiarato il 55enne, che nel suo messaggio si autodefinisce “maestro e guida spirituale dei cavalieri della milizia dell’Arcangelo Michele”.

A seguito della sua e-mail, ieri Fabbri è stato convocato in Questura, dove è stato sentito dagli agenti della Digos di Rimini. Su consiglio dell’avvocato d’ufficio, Matteo Paruscio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha però annunciato di essere pronto a depositare la prossima settimana una memoria difensiva per chiarire la sua posizione. La Digos ha quindi proceduto ad inviare un’informativa alla Procura.

Non è da escludere che il nome di Fabbri possa dunque essere iscritto nel registro degli indagati, se non altro come atto dovuto, anche se al momento non vi sarebbero elementi per poterlo identificare come l’autore materiale. Nel frattempo gli agenti della questura continuano a passare al setaccio i filmati delle telecamere di sorveglianza nella zona, con l’obiettivo di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto in via Savonarola e risalire agli autori del gesto. Il tutto mentre l’autore dell’uomo che allatta, Oliver Vicenzi in arte Kage, e gli attivisti del centro sociale Grotta rossa, si sono già attivati per realizzare una nuova opera. Il murales, autorizzato dal Comune, era stato eseguito su uno spazio messo a disposizione gratuitamente a un gruppo di writer riminesi da parte dell’amministrazione comunale.