
Mattia Ahmed con il padre, lo chef misanese Andrea Minguzzi
Rimini, 9 febbraio 2025 – Ucciso per un banale scambio di battute tra i banchi del mercato di Kadikoy, a Istanbul, dove si era recato con gli amici per comprare una felpa e delle attrezzature da skateboard. Mattia Ahmet Minguzzi, 14 anni, è morto così, dopo oltre due settimane di agonia, pugnalato cinque volte ai reni e ai polmoni, vicinissimo al cuore.
Questa mattina i medici hanno messo una pietra tombola sulle ultime speranze, rendendo incontrovertibile quello che già si sapeva da venerdì, quando era stata dichiarata la morte cerebrale. Ora sono due le comunità in lutto. Quella degli italiani in Turchia, che in queste ore si sono stretti al dolore dei familiari. E quella di Misano, da dove viene il papà di Mattia, Andrea Minguzzi, da anni trapiantato all’estero come chef dell’ambasciata francese a Istanbul. I misanesi non si danno pace e sui social si alternano i messaggi di cordoglio, tra incredulità, rabbia, sofferenza. “Anche se non ci vediamo da tempo, vi siamo vicini in questo momento di dolore: un grandissimo abbraccio a voi e alla vostra famiglia”. “Non è possibile morire in quel modo, per un litigio: com’è possibile che dei ragazzini abbiano fatto una cosa del genere ad un loro coetaneo?”. “Purtroppo non c’è limite alla cattiveria. Uno studente di 14 anni, la cui vita è stata stroncata per una parola. Non ci sono spiegazioni”. “È un’assurdità: Mattia non meritava quella fine”.
Il giovane era stato ricoverato in terapia intensiva il 24 gennaio dopo essere stato raggiunto da cinque coltellate, come documentato in un video, sferrate da un altro adolescente. I due assalitori – di 15 e 16 anni – sono stati arrestati dalla polizia: uno di loro, stando a quanto emerso, aveva alle spalle dei precedenti. I fatti si sono svolti tra i banchi del mercato. Da quanto si sa, prima del colpi di coltello c’era stato un breve confronto tra i due, con l’aggressore che avrebbe fatto apprezzamenti sul giovane coetaneo, mentre Minguzzi avrebbe risposto dicendo “scusa, bro”. “Non sono il tuo bro” era stata la risposta. Ne era nata una discussione. In un primo momento B.B., il 15enne, era stato separato da Mattia dai negozianti. Poi era tornato indietro, aggredendo con violenza e più volte Mattia con un coltello. Mattia, al primo anno del liceo Italiano, era rimasto vivo grazie all’aiuto di una dottoressa che per caso aveva assistito alla scena e gli aveva praticato massaggio cardiaco e respirazione artificiale. Oggi però il suo cuore ha smesso per sempre di battere.