Rimini, 20 giugno 2024 – Un decesso per cause naturali, riconducibile forse ad un malore. È questo il quadro che sembra delinearsi a seguito dell’autopsia svolta dal medico legale Arianna Giorgetti di Bologna sul corpo di Daniele Di Marino, il professore di biologia molecolare di 42 anni morto sabato sera sul lungomare di Igea Marina dopo una serata al Beky Bay. Gli esami autoptici, svolti alla presenza del consulente di parte nominato dalla famiglia di Di Marino (assistita dall’avvocato Lorenzo Carmelo Mazzeo del foro di Roma), non avrebbero evidenziato la presenza di traumi o lesioni compatibili con una qualche aggressione o comunque con un evento di natura violenta. Al termine dell’autopsia, la Procura di Rimini, che a seguito dell’apertura di un fascicolo a carico di ignoti aveva inoltre disposto i test tossicologici, ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma ai parenti. Nelle prossime ore saranno comunque svolti ulteriori accertamenti allo scopo di stabilire con certezza la causa del decesso.
L’apertura di un fascicolo era stato un atto dovuto per consentire agli inquirenti di fare pienamente luce sulle ultime ore di vita del 42enne, in particolar modo dopo le dichiarazioni rese dalla sua compagna al personale del 118 accorso sul posto. Stando alla donna, incinta all’ottavo mese, l’uomo si era sentito male subito dopo essere uscito dal locale intorno alle 23.30. Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Bellaria Igea Marina e il personale sanitario che aveva provato a rinomare il professore per 50 minuti. Stando a quanto riferito dalla compagna, Di Marino nel locale aveva ballato, "pogando" in pista durante un concerto di musica rock: per questo si era ipotizzato che potesse aver ricevuto degli spintoni al torace e dei colpi alla testa. L’autopsia disposta dalla Procura di Rimini ha tuttavia escluso questo scenario, configurando come la tragedia come una morte naturale.
Daniele Di Marino era romano di origine, residente a Como, ma impegnato come docente di Biologia molecolare all’Università Politecnica delle Marche ad Ancona. Era una persona di grande spessore umano e professionale, impegnato nella ricerca contro il cancro. Non solo. Di Marino era noto anche per il suo altruismo e per avere svolto volontariato per la Croce Rossa Comitato locale di Como durante il periodo della pandemia da Covid. Il 42enne si era persino recato a Bergamo come capo equipaggio su un’ambulanza offrendo il proprio aiuto in prima linea per la lotta al virus.
Di Marino era arrivato in Riviera per trascorrere le vacanze insieme alla compagna, soggiornando in un hotel di Torre Pedrera. Stava facendo nella struttura, quando - sul lungomare di Igea - ha incominciato a sentirsi male, accasciandosi davanti agli occhi della fidanzata. I genitori del professore di biologia molecolare, arrivati in Romagna nelle ore immediatamente successive al dramma, si sono chiusi nel dolore e nel silenzio e non hanno rilasciato dichiarazioni. Grande la commozione nel mondo accademico, a cominciare dai colleghi dell’Università Politecnica rimasti senza parole di fronte ad una tragedia arrivata come un fulmine a ciel sereno.