Ancona (Corinaldo), 12 dicembre 2018 - L'accusa nei suoi confronti è pesantissima: omicidio preterintenzionale. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui, il ragazzo con il cappellino da baseball, a spruzzare lo spray urticante che venerdì 7 dicembre ha provocato il panico nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo e ha scatenato il fuggi fuggi tra gli altri ragazzi che attendevano lo show di Sfera Ebbasta.
AGGIORNAMENTO Il 17enne è stato rimesso in libertà
Una notte di orrore e follia, che si è chiusa con un drammatico bilancio di sei vittime (FOTO): cinque ragazzini minorenni e una mamma di 39 anni. Una tragedia che porta fino a Rimini. Perché il ragazzo qui ha vissuto per anni. Perché la madre (i genitori sono separati) abita ancora a Rimini. Perché il giovane in città ha ancora tanti amici e ha trascorso tante serate qui.
LEGGI ANCHE Strage di Corinaldo, tutto quello che sappiamo - L'inchiesta: 8 indagati - Il marito della vittima: "Ingannati" - La prof abbraccia lo studente eroe: "Ha salvato mia figlia"
Ieri il diciassettenne, che si trova in un istituto per minori ad Ancona, è stato interrogato dalla Procura alla presenza dei suoi avvocati Andrea Mone e Martina Zambelli. I carabinieri lo hanno fermato domenica mattina in un residence a Senigallia. Cercavano le tracce della bomboletta spray. Il ragazzino era in compagnia di una coppia di Fano.
Nella stanza i militari hanno trovato parecchia droga: due etti e mezzo fra coca ed eroina. Ma in realtà il ragazzino non è stato fermato solo per la droga. Stando ai racconti di altri tre giovani e ai fermo immagine di alcuni video che i carabinieri hanno visionato dopo la strage di Corinaldo, sarebbe stato lui a spruzzare lo spray. L’interrogatorio è andato avanti fino a tardi. I familiari del ragazzo sono certi che lui sia innocente.
LEGGI ANCHE Tutto quello che sappiamo sulla strage - Guarda tutti i video della tragedia
La nonna, che vive con il ragazzo a Senigallia, nega che il nipote venerdì notte fosse alla ‘Lanterna Azzurra’ dove in tanti lo avrebbero visto e riconosciuto come il ragazzo che avrebbe spruzzato spray al peperoncino. «Grazie a Dio non è andato per noente in discoteca quella sera – ha detto la nonna – Era con la ragazza di Senigallia con cui sta. Me lo hanno detto alcuni giovani che eranio lì che lui non è andato in discoteca». La nonna lo difende anche dall’accusa di possesso di droga. «L’hanno trovata addosso agli altri. Le persone aggiustano le cose come vogliono, ma non è così».
Una vita vissuta sul filo del rasoio, decisamente border line. Un ragazzo sfrontato con l’aria da bullo, che si vanta di fumare marijuana. Che sogna di farsi una nuova vita in America, prima e poi.
Il giovane ha vissuto qui per diversi anni, e la madre abita ancora a Rimini. «Abbiamo frequentato insieme la scuola media ‘Dante Alighieri’, ma poi da allora ci siamo persi di vista», racconta una sua ex compagna di scuola di allora. A quanto pare il ragazzo avrebbe anche frequentato, per un po’, l’istituto ‘Alberti’. A Rimini non viveva più da tempo (i genitori sono separati), ma da queste parti ci tornava spesso. E ha ancora parecchi amici nel Riminese