Mini contro gli odiatori. Il giudice riapre il caso

L’ex patron de La Galvanina ha denunciato commenti diffamatori su Facebook dopo la chiusura di alcuni locali. Ora il gip ordina di identificare gli autori .

Mini contro gli odiatori. Il giudice riapre il caso

Rino Mini, 65 anni

Si apre un nuovo capitolo nella vicenda legale che vede protagonista Rino Mini, ex presidente e proprietario della nota azienda La Galvanina attiva nel settore delle bevande. Dopo aver ceduto l’azienda al fondo americano Riverside nel 2018, Mini si è lanciato in una nuova avventura imprenditoriale nel settore della ristorazione aprendo diversi locali a Rimini, Santarcangelo e San Marino. La decisione dell’imprenditore di chiudere alcuni dei suoi ristoranti a Santarcangelo aveva sollevato un’ondata di commenti negativi sui social media, in particolare sulla pagina Facebook de Il Resto del Carlino. Gli ’haters’ si erano scatenati, facendo piovere addosso a Mini una raffica di insulti e offese di vario genere, ritenute dall’imprenditore particolarmente "lesive". Mentre alcuni commenti erano stati giudicati dallo stesso Mini "ancorati al mero diritto di critica in merito all’esperienza avuta" nei ristoranti della catena, altri sono stati valutati dall’ex patron della Galvanina come "un’evidente occasione per diffamare coscientemente la reputazione del sottoscritto", anche con parole molto pesanti.

Sentendosi ingiustamente diffamato, Rino Mini ha messo nero su bianco una denuncia, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Catrani. Inizialmente, il pm aveva chiesto l’archiviazione del caso, a seguito della cancellazione dell’articolo e dei relativi commenti. Tuttavia, l’avvocato Catrani si è opposto, sostenendo che la rimozione tardiva dei contenuti non "cancella il danno già arrecato alla reputazione" del suo assistito. Secondo la difesa, il danno era stato ormai compiuto, con i commenti diffamatori pubblicati su una piattaforma pubblica come Facebook, accessibile da un vasto numero di utenti in tempi rapidi. Il gip Vinicio Cantarini, ha accolto l’opposizione, stabilendo che è necessario procedere all’identificazione dei soggetti che hanno pubblicato i commenti offensivi. Da parte del giudice è dunque arrivata l’indicazione di proseguire le indagini per individuare gli autori dei messaggi diffamatori piovuti sulle pagine del social network. Secondo l’avvocato Catrani, alcuni dei commenti pubblicati avrebbero avuto un’impronta "esplicitamente aggressiva e apertamente infamante ed offensiva"