Riccione, 10 novembre 2024 – I bagnini investiranno milioni di euro per rifare la città, e in cambio otterranno il rinnovo delle concessioni balneari per una ventina di anni. Se tutto andrà nella direzione che auspicano i concessionari degli stabilimenti, questa sarà la conclusione della grande partita che si sta giocando sulla sabbia. Da mesi la Cooperativa bagnini è in contatto con un importante studio lombardo per costruire una proposta concreta sfruttando le possibilità della finanza di progetto.
Negli ultimi mesi lo hanno ribattezzato ’modello Bellaria’ perché i bagnini bellariesi sono stati i primi a muoversi su questa strada preoccupati della piaga che stava prendendo l’affaire rinnovi. Oggi che la strada è definita e il decreto Fitto è una certezza, non resta che correre ai ripari.
L’idea di utilizzare le possibilità date dalla finanza di progetto potrebbe essere il modo per contrastare i grandi gruppi imprenditoriali che si potrebbero affacciare sulla spiaggia al momento de bandi.
La logica è semplice: l’unione fa la forza. "Ci stiamo lavorando – premette il presidente della Cooperativa, Diego Casadei -. Da qualche tempo abbiamo chiesto un incontro all’amministrazione comunale per dialogare su questa ipotesi così da costituire una nostra proposta per la città. Nei prossimi giorni dovremmo vederci". I bagnini cominciano a spingere sull’acceleratore. Se da un lato è vero che il decreto Fitto offre più tempo per lavorare ai bandi visto che la scadenza delle concessioni è stata posticipata alla fine di giugno del 2027. Dall’altra i balneari sono consapevoli che bisogna arrivare a quella scadenza, o prima se il Comune anticiperà i bandi, con tutte le carte in regola e una proposta che non mostri lati deboli. D’altra parte l’amministrazione comunale potrebbe essere molto interessata all’utilizzo della finanza di progetto perché avrebbe a disposizione una quantità di denaro importante per la riqualificazione delle aree a ridosso della spiaggia. La cooperativa non intende fare corsa a sé. "Non parlerei di proposta della Coop bagnini – sottolinea Casadei -, ma di un fronte composto dai concessionari balneari".
Il fronte dovrà essere più numeroso possibile, il che comprende tutti i bagnini e, se vorranno starci, anche ai chioschisti. Quella di allargare il più possibile il numero dei partecipanti al progetto diviene una necessità perché nel decreto Fitto approvato in questi giorni anche al Senato, non vengono posti paletti a quante gare può partecipare un singolo soggetto. In altre parole se arrivasse un grande gruppo, come si è già visto a Jesolo, e volesse partecipare a più bandi così da ottenere un’ampia area in concessione, non troverebbe davanti ostacoli normativi. I bagnini vogliono giocare d’anticipo e a breve si saprà la loro proposta.