Rimini, 1 maggio 2022 - "Il Metromare è terra di conquista e privo di controlli", con "delinquenti e spacciatori che si danno appuntamento sui binari e alle fermate. Tutti lo sanno e nessuno fa nulla". Sembra il titolo di un film, invece è la segnalazione di Mario Erbetta, il referente di Rinascita civica che oggi si candida nelle fila di Forza Italia a Riccione.
Non è la prima volta che l’ex consigliere riminese lamenta la mancanza di sicurezza e il mancato presidio lungo la tratta del Metromare che corre tra le stazioni di Rimini e Riccione.
Mancanza di sicurezza che per il consigliere si traduce anche nella possibilità, per chi lo voglia, di ‘entrare’ nel percorso protetto per farsi una passeggiata o utilizzarlo come scorciatoia per evitare il traffico cittadino. Un esempio? Un filmato mostrato dallo stesso Erbetta in cui si vede un anziano in motocarrozzina che percorre il tracciato mentre l’autobus è costretto a rallentare vista l’impossibilità di superarlo.
"Lascia esterrefatti un disabile con la carrozzella motorizzata riesca, senza che nessuno lo fermi, a utilizzare la corsia del Metromare mettendo in pericolo la sua vita e quella degli altri. E’ possibile che nessuno si accorga della presenza di estranei sulla corsia nonostante tutte le telecamere? E perché quel varco dove gira il disabile perché è aperto? Tanti interrogativi che lasciano tanti dubbi sull’organizzazione e la sicurezza del servizio".
Ma è quando scende la sera che i problemi, per Erbetta, aumentano. "Non è la prima volta che li sollevo. Quanto mi viene riferito sono persone che si scambiano quella che sembra droga salendo e scendendo dall’autobus. Già in campagna elettorale a Rimini lo avevo fatto presente. Era evidente che bisognava agire in modo forte sulla sicurezza, ed invece questi sono i risultati. Tutti fanno finta di niente questa è la pura verità, e le immagini girata qualche giorno fa ne sono la prova. La sera è un luogo dove gli spacciatori danno appuntamento ai clienti ed è ideale dato che non ci sono controlli da parte delle forze dell’ordine. Eppure le telecamere ci sono e sono attive per cui tutti gli operatori del Metromare sanno questa cosa e la vedono tutti i giorni ma nessuno lo denuncia".
Com’è possibile, si chiede Erbetta, che con le stazioni fornite di videosorveglianza e gli stessi mezzi con telecamere connesse a una centrale operativa vi siano questi movimenti? "Intanto Start Romagna spende 900mila euro di consulenze esterne come denunciano i sindacati. Qualcuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità e dimettersi per coerenza, ma siamo in Italia e lo scarica barile è ordinaria amministrazione. Prima di prolungare il Metromare a nord e a sud, bisogna fare una seria riflessione. Se sarò eletto a Riccione, sarà uno dei primi temi che affronterò".