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"Metano meno caro, si rivedono i clienti"

Massimo Paganelli (Federmetano): "Prezzo sotto i 2 euro, è la prima volta dopo un anno e mezzo. Ma il sistema ha rischiato di collassare"

"Metano meno caro, si rivedono i clienti"

Boccata d’ossigeno per chi ha l’auto ha metano: è la fine di un incubo? "Presto per dirlo, di certo da un paio di giorni respiriamo, noi distributori e i proprietari dei veicoli", attacca Massimo Paganelli, membro del consiglio direttivo di Federmetano e titolare dello storico distributore di via Montalaccio a Santa Giustina.

Cos’è cambiato?

"Per la prima volta dopo oltre un anno il prezzo del metano alla pompa è sceso sotto il muro dei due euro a chilogrammo, a 1,999 per l’esattezza. E ciò nonostante dal primo gennaio l’Iva sia tornata al 22%, rispetto al 5% cui era stata abbassata, nell’ambito degli sconti di 30 centesimi varati da Draghi. Il nuovo governo delle ‘non tasse’ ha aumentato le tasse".

Diciamo che ha tolto gli sconti. A quanto era arrivato il metano in quest’anno orribile?

"Si sono registrati picchi anche di 3,339 euro al chilogrammo. Una cosa insostenibile. Non solo per colpa di Putin, ma anche degli speculatori internazionali, visto che i rincari sono iniziati a ottobre 2021. Si è rischiato che il sistema saltasse. Auto a metano non ne sono state praticamente più vendute, e della dozzina di stazioni del Riminese una ha chiuso, e altre ci sono andate vicine, specie quelle che vendono solo metano e non gli altri carburanti".

Mentre ai tempi d’oro, quelli in cui il metano ‘ti dava un mano’, quanto costava?

"Nel 2019 meno di euro euro al chilo, tradotto erano circa 60 centesimi al litro".

Gli automobilisti dopo i rincari stellari vi avevano abbandonato?

"I tantissimi che hanno doppio sistema di alimentazione, metano e benzina, sì. Visto che quest’ultima era più economica. Molti di noi distributori sono rimasti aperti per spirito di servizio, lavorando di fatto in perdita. Ora i clienti stanno tornando perché è il metano che, non va dimenticato, è un prodotto ecologico, è tornato concorrente".

Fino a quando durerà?

"Purtroppo non si possono fare previsioni a lungo termine. Stabilità garantita fino a marzo, poi vedremo, dipende dai mercati internazionali".

Lei compra a prezzo fisso?

"No, non lo fa quasi nessun nostro fornitore. Compriamo a prezzo variabile, su media mensile. Col rischio di vendere in perdita se rincara di brutto, come ad agosto. Un rischio inevitabile".

Mario Gradara