ANDREA OLIVA
Cronaca

Mercato, banchi spostati. Via dall’Arco d’Augusto

Il Comune valuta una nuova disposizione davanti alle Poste per migliorare la viabilità e l’impatto visivo dell’area: questione di spazio e decoro .

Il celebre Arco d’Augusto

Il celebre Arco d’Augusto

I banchi del mercato settimanale davanti alle Poste potrebbero lasciare la zona dell’Arco d’Augusto, "con l’obiettivo di migliorare la viabilità e l’impatto visivo dell’area". A dirlo in consiglio comunale è stato l’assessore alle attività economiche Juri Magrini. I punti da risolvere nell’area che gravita attorno all’Arco sono tanti e il consigliere Gioenzo Renzi, per Fdi, ne aveva chiesto conto alla giunta. Quello dei banchi da spostare anche per una questione "visiva" si lega a una riorganizzazione più complessiva dell’area mercatale. "Sono in corso valutazioni sulla gestione complessiva del mercato ambulante, anche in relazione a una possibile riorganizzazione del mercato coperto. In questo contesto, si sta valutando una nuova disposizione dei banchi e degli stalli nella zona dell’Arco". I tempi verranno dettati dal progetto del Mercato Coperto. Rimanendo alla zona delle Poste, per Renzi resta il problema irrisolto della grande antenna di telefonia mobile che spunta sul tetto, ben visibile nelle cartoline che inquadrano l’Arco d’Augusto. "Il Comune, insieme al gestore, è alla ricerca di soluzioni alternative che possano migliorare la situazione attuale. Tuttavia, al momento, non sono state individuate risposte soddisfacenti per le esigenze del gestore. Siamo ancora in una fase interlocutoria e, non appena emergerà un’ipotesi adeguata, ne daremo comunicazione".

Resta un argomento sul tavolo:come valorizzare l’area? "Il progetto di valorizzazione dell’Arco d’Augusto - ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Mattia Morolli - è stato uno dei dodici interventi finanziati attraverso il ‘Fondo per la tutela e la valorizzazione degli archi romani’ assegnato dal direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio alla Soprintendenza per un investimento complessivo di 30mila euro, a cui si aggiunge un cofinanziamento del Comune di Rimini per circa 10mila euro".

Il progetto "è stato redatto dalla Soprintendenza - ha proseguito Morolli -, a cui spetta la direzione dei lavori con la supervisione della dottoressa Annalisa Pozzi, responsabile territoriale Archeologo della Soprintendenza. Per far conoscere anche alla città gli interventi in corso, la Soprintendenza in collaborazione con il Museo della Città di Rimini ha organizzato per alcuni mesi l’apertura del cantiere".

Andrea Oliva