Mbakogu, l’attaccante che sognava Drogba

Il bomber nigeriano fu l’eroe di un’epica promozione con il Carpi in Serie A. Scoperto da Giuntoli, a 32 anni ora ha accettato l’offerta dalla Romagna.

Mbakogu, l’attaccante che sognava Drogba

Il bomber nigeriano fu l’eroe di un’epica promozione con il Carpi in Serie A. Scoperto da Giuntoli, a 32 anni ora ha accettato l’offerta dalla Romagna.

Sognava di giocare al Chelsea con Drogba, ora divide lo spogliatoio con Ricozzi, Napolitano e Santoni a Riccione, in serie D. A 32 anni, Jeremy Mbakogu, detto Jerry, ha accettato una nuova sfida con i dilettanti in Romagna.

Dieci anni fa, con i suoi gol, porta il Carpi in Serie A. Stagione bellissima. Incanta i tifosi e non solo. In Emilia arrivano anche gli osservatori del Borussia Dortmund, piace a tanti. Ma lui non si sposta. Non è ancora il momento. E’ una squadra quadrata quella emiliana, creata dal giovane ds Cristiano Giuntoli che nota Jerry nella finale di Coppa Italia di Lega Pro della stagione 2010-11, persa contro la Juve Stabia. Il direttore capisce che il giovane attaccante nigeriano può avere un grande futuro, così l’anno dopo lo prende in prestito dal Padova: Mbakogu però è infortunato, solo in seguito diventa un punto di forza per la squadra. Il Napoli qualche anno dopo decide di trattarlo per portarlo in massima serie e in quella circostanza scatta la scintilla tra Giuntoli e De Laurentiis: l’attaccante non andò mai al Napoli, il dirigente sì. "Conosce alla perfezione il calcio, così come i giocatori, lui trova la chiave d’accesso per tutti", dirà Mbakogu a proposito di Giuntoli, ora ds della Juventus.

Ma torniamo ai tempi del Carpi. La squadra ha buoni giocatori come Zaccardo, Romagnoli, Borriello. In panchina un allenatore che bada al sodo, come Fabrizio Castori. "Me ne vado solo se mi chiama Mourinho per giocare al Chelsea con Drogba", dice Jerry. Ha 22 anni. Il suo talento è ormai esploso. Nato a Lagos in Nigeria, arriva in Italia ancora bambino, a Scorzè in provincia di Venezia. Con la madre, il fratello e la sorella più piccoli raggiungono il padre che lavora da quelle parti. Un’infanzia difficile, ma per fortuna c’è il pallone. "Avevo 11 anni – ricorda l’attaccante biancorosso – e il calcio è sempre stata una grande passione. Ho iniziato proprio nei piccoli dello Scorzè, mi ha preso il Padova, poi la Primavera a Palermo". Quindi di nuovo Padova e Juve Stabia: è una prima punta, ma a Castellammare ha imparato anche a giocare più esterno. Bello da vedere, è un centravanti potente e rapido, segna gol e diverte. Con le sue spalle larghe e la sua capacità di fare reparto da solo, Mbakogu è decisivo per il Carpi che vince il campionato di Serie B: 15 gol in 30 partite, stagione 2014-2015. Ha grinta e determinazione e un po’ di sfrontatezza. Piccolo episodio a Catania, quando il suo Carpi espugna il Cibali vincendo 2-0. L’attaccante sostituito all’ 80’ grida "Forza Palermo!" verso i tifosi rossoazzurri, ricordando il suo passato in rosanero. Rischia di essere preso a botte. Ma tutto, per fortuna, finisce bene.

Jerry vorrebbe tanto giocare con la nazionale nigeriana e magari vestire la maglia di un grande club europeo, seguendo le orme di Drogba. "Ma devo ancora migliorare molto", dice modestamente. Drogba è punto di riferimento sia dentro che fuori dal campo per Mbakogu, che ammira la sua leadership e la sua capacità di farsi rispettare in ogni partita. In Serie A Jerry si fa notare contro la Juventus. Un 2-3 nei minuti finali che rischia di beffare i bianconeri e di regalare uno storico pareggio al Carpi. Una prestazione che fa arrabbiare parecchio Max Allegri, con il suo “lancio della giacca” che diventa virale. Segna il primo gol in A il 17 gennaio 2016, trasformando il rigore che vale il 2-1 contro la Sampdoria. Nella sua unica, stagione in massima serie, segna 2 reti in 24 incontri. Nella penultima giornata contro la Lazio, si procura due rigori, fallendoli però entrambi. Il pareggio avrebbe dato la salvezza al Carpi che retrocede una settimana dopo. Lascia l’Italia per fare un’esperienza all’estero, al Kryl’ja Sovetov Samara, in Russia. Ma senza tanta fortuna. Torna al Carpi fino al 2018 in B, poi Padova, quindi con i croati dell’Osijek, e ancora Cosenza, Apollōn Smyrnīs (in Grecia), Gubbio, Triestina e Legnago.

È un uomo di poche parole. Ha una vita poco social. Non ha profili ufficiali né su Facebook, né su X. Utilizza pochissimo Instagram. L’arrivo di Mbakogu in Romagna rappresenta la prima mossa del neo direttore Giuseppe Giglio. L’ingaggio dell’attaccante nigeriano a Riccione, l’1 ottobre scorso, ha coinciso con il giorno del suo 32° compleanno. In bocca al lupo, Jerry, e (anche se un po’ in ritardo), tanti auguri.

Carlo Cavriani