FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Maternità, nuovo direttore: "Al lavoro per migliorare l’esperienza del parto"

Patrizio Antonazzo è stato nominato primario di ostetricia-ginecologia all’Infermi "L’unità operativa è un fiore all’occhiello dell’ospedale per la gestione di gravidanze e patologie, anche grazie all’utilizzo della chirurgia robotica".

Patrizio Giovanni Maria Antonazzo, direttore di Ostetricia e Ginecologia

Patrizio Giovanni Maria Antonazzo, direttore di Ostetricia e Ginecologia

La culla della Romagna. Un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra sanità e ora, fresco di rinnovamento con l’insediamento del nuovo direttore dell’unità operativa. Sono mesi di cambiamento e di sviluppo per il reparto di Ostetricia-ginecologia dell’ospedale Infermi, che da ottobre scorso ha accolto il nuovo primario in arrivo dal reparto ’gemello’ all’ospedale Bufalini di Cesena. Patrizio Antonazzo è infatti il nuovo volto di uno dei reparti che, risultati alla mano, rappresentano un grande vanto per il nosocomio riminese. Un’unità operativa, quella di Ostetricia-ginecologia, che nell’anno appena trascorso ha registrato "2.348 parti totali, per 2.375 nuovi nati: con una lieve flessione di una quarantina di parti in meno rispetto al 2023". Comincia così il bilancio del nuovo primario, che però considera anche: "Il calo delle nascite è un fenomeno diffuso, ma proprio per la forte vocazione che l’ospedale Infermi ha verso questo ramo della medicina, qui da noi la flessione è stata più contenuta".

Il merito va a una struttura collaudata nonché punto di riferimento per tutta la Ausl Romagna e capace di adattarsi "alle nuove sfide – garantisce Antonazzo –. Penso a come è cambiata la popolazione delle partorienti, con l’avanzamento dell’età media per la prima gravidanza, l’aumento delle gravidanze con fecondazione assistita o l’aumento ancora di donne obese in gravidanza. Tutto ciò cambia molto anche il lavoro del reparto, che ha a che fare con una casistica più ampia di gravidanze a rischio e di rischi legati alla crescita dei bambini". Sfide sì, ma anche "stimoli e motivazioni" ammette il nuovo primario, ora a capo di un reparto che conta 28 medici e 150 persone contando anche ostetriche e infermieri. "Arrivando qui, quel che mi ha impressionato maggiormente è stata sicuramente la possibilità di gestire un’ampia casistica e una serie di patologie sia per la mamma che per il bambino non solo dal punto di vista ostetrico ma anche da quello post natale. Per non parlare – aggiunge – dei risultati in ambito ginecologico: dalla presa in carico dell’endometriosi al fatto di essere centro leader per la gestione del tumore alle ovaie, con la presa in carico di oltre 600 casi l’anno, da qualche mese anche attraverso la chirurgia robotica".

Per quel che riguarda invece il futuro, il direttore Patrizio Antonazzo ha già le idee chiare. "Stiamo lavorando sul migliorare l’esperienza del parto, anche in caso di taglio cesareo. La necessità è di semplificare il più possibile il momento sia per la mamma che per il partner e il bambino. Per questo abbiamo implementato alcune azioni come il consentire al partner di entrare in sala anche in caso di taglio cesareo: così da accelerare anche l’incontro familiare". Inoltre, "considerando come i travagli e il parto possano essere anche momenti difficili per chi li vive – conclude Antonazzo –, abbiamo istituito un canale diretto tra le neo mamme e il personale in cui, attraverso un indirizzo mail, discutere di tutti quei passaggi che magari non sono stati compresi o comunque superare insieme eventuali traumi ’sospesi’".

Francesco Zuppiroli