REDAZIONE RIMINI

Marinai di salvataggio in rivolta . Gli ’angeli rossi’ protestano al porto: "Troppi pericoli all’ora di pranzo"

Il presidio organizzato ieri da una trentina di baywatch: "Uno di noi ogni 300 metri non è sufficiente. Chiediamo a Comuni e guardia costiera di rivedere subito il servizio per la sicurezza dei bagnanti".

Marinai di salvataggio in rivolta . Gli ’angeli rossi’ protestano al porto: "Troppi pericoli all’ora di pranzo"

È bastata una settimana in torretta ad agitare i marinai di salvataggio. Le nuove regole introdotte dall’ordinanza balneare regionale poi applicata dai Comuni, non sono mai state digerite dagli ’angeli rossi’. E all’atto pratico, secondo loro, sta andando anche peggio. Tanto che ieri pomeriggio oltre 30 marinai di salvataggio hanno deciso autonomamente di protestare, con un presidio in piazzale Boscovich, al termine dell’orario di lavoro. Un po’ alla volta sono arrivati a fine turno, dopo le 18,30, per riunirsi e far sentire la propria voce. I problemi sono quelli già denunciati da tempo. Uno su tutti: il servizio in pausa pranzo a torrette alternate. Un solo marinaio di salvataggio ogni 300 metri, con tutti i rischi che questo porta con sé, non è sufficiente, come hanno ribadito ieri gli ’angeli rossi’.

"Vogliamo dirlo a chiare lettere: riteniamo ci sia un problema di pubblica sicurezza sul litorale di Rimini e provincia in questa stagione, a causa delle due ore da svolgersi a mezzo servizio tra le 12.30 e le 14.30", spiega il gruppo che ha alimentato la protesta ieri in piazzale Boscovich. "Nel proliferare di ordinanze con cui le istituzioni (Regione, Comune, Capitaneria) legiferano in tema di salvaguardia della vita in mare, nessuno ha consultato coloro che poi sono effettivamente deputati a salvaguardare la vita delle persone sul litorale: i marinai di salvataggio. Da questo peccato originale deriva l’incoerenza che caratterizza le ordinanze di quest’anno".

Per chi sale in torretta, le cose devono assolutamente cambiare. Nel documento dei marinai di salvataggio si chiede "il servizio completo in tutte le ore di attività del salvataggio. Mezzo servizio non è altro che un grave e pericoloso disservizio". E ancora "l’avvio di un tavolo tecnico permanente con la Capitaneria di Porto e il Comune di Rimini sul servizio di salvamento, affinché non ci siano più ordinanze che non tengano conto di chi opera sul campo". In questi giorni potrebbero esserci altri incontri con la Capitaneria di porto per affrontare il problema. Difficile pensare che la stagione possa andare avanti così se non ci saranno cambiamenti. La pausa pranzo con torrette alternate e bandiere rosse che si alzano e abbassano negli stabilimenti a seconda dei turni è indigesta ai marinai e ha creato molta confusione anche nei bagnanti.

Nella lista delle cose che non vanno, l’associazione dei marinai di salvataggio ha anche rilevato i cosiddetti rulli. Ovvero: le funi arrotolate in torretta a cui i salvataggi dovrebbero legarsi prima di tuffarsi tra le onde per salvare i bagnanti, facendosi ripescare da un collega che riavvolge la fune. Per chi in mare deve salvare vite, dicono gli ’angeli rossi’, questo non è certamente il modo migliore per farlo.

Andrea Oliva