Rimini, 12 novembre 2024 – Quattro anni. E’ la condanna chiesta dal vice pubblico ministero onorario, Simona Bagnaresi, per un 30enne siciliano che si trova a processo, davanti al giudice monocratico di Rimini, per un caso di revenge porn ai danni di una ragazza di 10 anni più piccola di lui che all’epoca dei fatti (parliamo del 2020) aveva appena 16 anni. Nel settembre di quell’anno, i due si erano conosciuti e tra loro era subito scoccato il colpo di fulmine.
L’adolescente, affascinata da quell’uomo più maturo, aveva iniziato una frequentazione proseguita per diverse settimane. Una storia d’amore che per la 16enne era stata una delle prime esperienze in questo campo, ma che era terminata bruscamente poco dopo, quando la stessa ragazzina aveva deciso di allontanarsi da quell’uomo che aveva giudicato come molto geloso e possessivo.
A quel punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era però scattata la ritorsione. Non accettando la fine della loro relazione, l’uomo avrebbe caricato sul web, utilizzando dei profili social finti, un video erotico realizzato in un momento di intimità senza il consenso della sua giovanissima amante, inviandolo ai suoi conoscenti con il preciso intento di metterla alla berlina e rovinare per sempre la sua vita. La giovane si era così trovata catapultata in un vero e proprio incubo, scoprendo con orrore che quella clip aveva cominciato a girare in modo incontrollabile in Rete.
Ma l’indagato si era spinto ben oltre, arrivando a scrivere due email alla dirigente scolastica delle scuole superiori frequentate dalla ragazzina allegandovi il video porno con protagonista la studentessa. La dirigente scolastica, sconvolta da quella scoperta, aveva contattato la famiglia e da lì era quindi partita una segnalazione alla polizia postale. Gli agenti si erano messi all’opera e in poco tempo erano riusciti a rintracciare il siciliano. Nei suoi confronti era quindi scattata una denuncia che ha portato all’apertura di un fascicolo e quindi al rinvio a giudizio con una doppia, pesantissima accusa: stalking e revenge porn.
Nel corso dell’ultima udienza, svoltasi ieri in tribunale a Rimini, si è tenuto l’esame della parte civile e dello stesso imputato. La pubblica accusa ha chiesto la condanna a 4 anni del 30enne. La mamma e la ragazzina, assistite dall’avvocato Milena Montemaggi, si sono costituite parte civile. Nel corso dell’udienza precedente, svoltasi nelle scorse settimane, erano state acquisite sia la consulenza del consulente tecnico di parte nominato dalla Procura (l’indagine è del sostituto procuratore Paola Bonetti) sia tutte le testimonianze rese dai testi della pubblica accusa.