Mamma suicida con il figlio. Lacrime, palloncini e Batman per l’addio a Graziana e Manuel. Il papà del bimbo: "Sarò il tuo eroe"

La lezione dell’amore. È la lezione data dai familiari di Graziana e Manuel nel giorno più difficile: quello dell’addio. Ieri in Duomo i funerali della 39enne che si è tolta la vita gettandosi dal tetto della palazzina dove vivono i genitori, in via delle Piante alle Celle, portando con sé il figlioletto di 5 anni nel suo gesto estremo. Tante, tantissime le persone (un migliaio) in Duomo per l’ultimo saluto a Graziana e Manuel. Gremita la chiesa, tanto che qualcuno è dovuto restare fuori, sul sagrato, dove erano stati sistemati tanti palloncini bianchi, rossi e blu per il bambino. A celebrare le esequie, insieme ai preti di Viserba (dove viveva Graziana) e delle Celle, il vescovo Nicolò Anselmi. "In questi giorni, grazie a don Christian e don Giuliano, ho incontrato più volte le famiglie segnate dalla tragedia – rivela Anselmi dall’altare – e ho sentito in loro tanto amore. Certo, ci sono anche rabbia e dolore, ma io ho sentito soprattutto l’amore. E questa storia d’amore deve andare avanti. Graziana e Manuel sono vivi anche se non sono più con noi". Non era scontato, dopo quanto è successo, che si celebrassero insieme i funerali della donna e del bambino. Lo ammette lo stesso vescovo: "Siamo qui tutti insieme, per un momento che non scorderemo mai. Poteva non essere così e invece siamo tutti insieme. Le famiglie di Graziana e Manuel ci hanno dato una bella lezione di vita. Una lezione d’amore".

Al termine della messa, la piccola bara bianca di Manuel è uscita accompagnata dagli applausi e dal lancio di palloncini bianchi, rossi e blu. A portare il feretro il papà di Manuel, Alessandro Ugolini (lui e Graziana si stavano separando), con familiari e amici, tra cui due vestiti con i costumi di Batman e Spiderman. "Erano i personaggi preferiti di Manuel – spiega tra le lacrime Alessandro – in particolare Batman. Manuel mi diceva ogni tanto: papà devi fare come Batman, devi sopportare tutto. Era la sua frase preferita". Alessandro parla a fativa, ripensa a quando Manuel gli diceva: papà, sei il mio eroe. "È dura, durissima – conclude – ma farò come mi diceva mio figlio: sopporterò. E sarò il suo eroe".